Il Nuovo Sindacato Carabinieri interviene dopo i fatti che hanno coinvolto ad Atena Lucana i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, i quali hanno fermato una banda e arrestato tre ladri rumeni. Nel corso dell’operazione uno di loro è rimasto ferito da due colpi di pistola che sarebbero stati esplosi da un militare dell’Arma.
Il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Ilario Castello precisa che, sebbene il recente rinnovo contrattuale abbia portato ad un aumento stipendiale fisso e continuativo per tutti i carabinieri contrattualizzati, la questione del riconoscimento dei rischi specifici affrontati quotidianamente dai militari impiegati sul territorio rimane cruciale e non può essere liquidata con argomentazioni superficiali, atteso che il Fondo Efficienza Servizi Istituzionali dovrebbe essere utilizzato per valorizzare proprio particolari servizi.
“È innegabile che alcune categorie, come gli operatori del Radiomobile e delle Stazioni, percepiscano già da tempo un’indennità legata al controllo del territorio – afferma Castello-. Tuttavia NSC sottolinea con forza che tutti i carabinieri impiegati nei reparti territoriali si trovano quotidianamente esposti a rischi significativi, che vanno ben oltre la mera base di un FESI indistinto. Gli eventi degli ultimi giorni, con la sparatoria che ha coinvolto i Carabinieri del Radiomobile ad Atena Lucana ne sono una tragica e attuale testimonianza. Questi uomini e donne affrontano quotidianamente la violenza criminale, norme giudiziarie sempre più complesse e carichi di lavoro estenuanti, mettendo a repentaglio la propria incolumità al servizio della collettività e il tutto mentre si trovano sulla strada sottoposti alle molteplici problematiche connesse alla particolarità del servizio sicuramente non paragonabile alla protezione di un ufficio. Siamo convinti che ognuno svolga il suo ruolo e che si impegni con dedizione al proprio incarico ma riteniamo inaccettabile e intellettualmente disonesto suggerire che il disagio possa risiedere negli uffici, minimizzando i pericoli concreti che i carabinieri del territorio affrontano ogni giorno e ogni notte“.
Il sindacato dell’Arma è convinto che il riconoscimento specifico nel Fondo Efficienza Servizi Istituzionali debba rivolgersi anche a quei militari che obbligatoriamente sono chiamati ad affrontare i rischi connessi al lavoro in ogni momento della giornata.
“In vista del prossimo tavolo tecnico per il FESI 2026 (anno 2025) – spiega Castello – NSC chiede più onestà intellettuale e meno sofismi. È necessario abbandonare logiche che sminuiscono la reale condizione economica e i sacrifici dei carabinieri. La vera sfida è riconoscere un ‘di più’ a chi è costantemente al servizio del cittadino, spesso in condizioni di elevato pericolo. Non si scherzi con i sentimenti e i valori dei Carabinieri. Non si alimentino condizioni di disparità e di questua per chi svolge servizi interni. La dignità di ogni carabiniere non va mai calpestata“.