Non si ferma la voglia di Insieme Società Cooperativa Sociale Onlus di aiutare chi è maggiormente in difficoltà. La coop di Atena Lucana, presieduta dalla giovane Alessia Monzillo, ha piantato un altro seme di speranza a favore dei bambini che soffrono di gravi patologie.
Ha preso il via una collaborazione con l’Associazione Andrea Tudisco di Roma, nata oltre 20 anni fa dall’idea dei genitori di Andrea, morto a 10 anni a causa di una leucemia linfoblastica. I familiari hanno così deciso di dare vita al sodalizio che fornisce sostegno e alloggi ai parenti dei piccoli malati che hanno bisogno di trattenersi a lungo lontano da casa durante le terapie. Tante sono le case di accoglienza realizzate a Roma negli anni, che accolgono le famiglie di bambini non solo italiani ma provenienti anche dall’estero. L’Associazione collabora con 7 reparti pediatrici degli ospedali “Agostino Gemelli” e “Bambin Gesù” attraverso i clown dottori che quotidianamente svolgono attività di clownterapia facendo sorridere i piccoli per dimenticare la malattia per qualche ora.
In occasione della Santa Pasqua è stata proprio la presidente Monzillo a recarsi nei reparti di Pediatria, Neuropsichiatria e Nefrologia dei due ospedali romani per donare le uova di cioccolato con il marchio dell’Associazione Andrea Tudisco. In seguito ha visitato di persona la casa di accoglienza ribadendo la volontà di “Insieme” di continuare a supportare l’associazione e le famiglie dei bambini malati.
“Il progetto nasce dall’idea di mettere in atto qualcosa di concreto che possa regalare benessere all’altro – spiega Alessia Monzillo -. E per quanto il nostro agire quotidiano segua questa logica è pur vero che prima di adesso la Cooperativa non si era ancora imbattuta nell’area del sociale destinata a tutelare e garantire coloro che lottano ogni giorno per ritornare a star bene. Ed è grazie alla collaborazione con l’Associazione Andrea Tudisco che è stato possibile inserirci in un contesto di cui tanto oggi si parla ma poco si conosce. L’associazione nasce nel 1997 dai genitori di Andrea che a seguito della grande perdita del loro amato figlio decidono di intraprendere questo percorso finalizzato a realizzare uno spazio in cui poter ospitare coloro che vivono una battaglia come quella vissuta da loro. Una testimonianza che evidenzia come la sofferenza possa essere placata dal desiderio di trasmettere speranza a chi davvero ne ha bisogno. Nasce così la casa di accoglienza Andrea Tudisco, un posto magico in cui il dolore viene annientato dai sorrisi di tutti i bambini che la popolano, grazie alla mission di coloro che ogni giorno lavorano affinché la voglia di crederci sia la regola e non l’eccezione. Uno staff costituito da persone che ogni mattina si vestono di sorrisi per donarli ad altri“.
“Io ho avuto la fortuna di conoscere due dei clowndottori impegnati nelle attività quotidiane di clownterapia nei reparti pediatrici del policlinico Gemelli e dell’ospedale Bambin Gesù, a cui la Cooperativa decide di donare un dolce regalo destinato a tutti i bambini dal sapore di cioccolato. Le uova associative dell’associazione Andrea Tudisco sono state offerte ad ogni bambino dei reparti, in alcuni dei quali ho avuto la possibilità di accedere insieme ai clowndottori Marina e Marco per consegnarli personalmente – racconta -. Accoglienza e gratitudine è il regalo che ho ricevuto da ogni bambina, bambino, mamma, papà e operatore sanitario, cogliendo in ognuno di loro il senso di piacere per qualcuno che in un giorno qualunque ha pensato di dedicare a loro una parte del proprio tempo. Ed infatti, pur avendo vissuto i reparti per poche ore, questa esperienza mi ha insegnato il valore del tempo e della sua preziosità, ma soprattutto quanto un piccolo gesto possa davvero migliorare la vita delle persone. Riprendendo le parole di Antoine de Saint‑Exupéry, autore del racconto-capolavoro Piccolo Principe, ‘l’ essenziale è invisibile agli occhi’. Ecco, quando entri nei reparti pediatrici, di ogni bambina e di ogni bambino raccogli emozioni contrastanti, come la stanchezza, la speranza, la gioia, la sofferenza; mentre di ogni genitore percepisci la paura di non farcela e la speranza di farcela. Ma c’è qualcosa che più di tutto mi è stato trasmesso: la forza e la voglia di vivere a prescindere. Saper vivere e apprezzare è ciò che mi porto di questa opportunità perché nessun ostacolo può esser tale da abbattere chi di forza ne ha sufficienza. Se oggi posso raccontare questa esperienza è grazie a Pierpaolo Tudisco che ha nell’immediato accolto la mia donazione, specialmente la richiesta di occuparmene personalmente, concedendomi la possibilità di relazionarmi con una realtà particolarmente fragile del sociale, seguita poi dalla visita presso la casa di accoglienza Andrea Tudisco. Ringrazio infine i clowndottori, Marco e Marina (in arte dottor Capriccio e dottoressa Oplà) per la straordinaria capacità di rendere semplici giornate difficili. Colgo l’occasione per augurare a tutti una buona e serena Pasqua”.