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Inchiesta “Le Iene” su Rocco Siffredi. Intervista a Priscilla Salerno: “Il cinema hard deve rispettare le donne”

Giusy D'Elia 30 Aprile 2025

Sta suscitando clamore e sgomento l’inchiesta del programma televisivo “Le Iene” sulle presunte violenze che Rocco Siffredi avrebbe fatto ad alcune ragazze. La iena Roberta Rei, infatti, ha raccolto le denunce di varie attrici hard che, in base ai loro racconti, sul set avrebbero subito delle violenze dal noto attore. Nel corso del servizio andato in onda ieri sera, inoltre, Valentina Nappi e Priscilla Salerno, tra le più conosciute attrici hard italiane, sono intervenute per esprimere il proprio parere in base alle loro esperienze.

Ma cosa c’è davvero dietro a questo mondo? Dove finisce il lavoro di attrice ed entra in campo la dignità della donna? E come riconoscere il limite tra consenso e violenza, anche nella vita di tutti i giorni, anche con il proprio partner? Ne abbiamo parlato con Priscilla Salerno che ci ha risposto con sincerità, onestà intellettuale e dolcezza, qualità che abbiamo avuto modo di apprezzare da tempo.

 

  • A proposito delle polemiche scaturite dall’inchiesta della trasmissione “Le Iene” sui presunti abusi da parte di Rocco Siffredi, ti è capitato di lavorare con lui?

Io grazie a Dio l’ho sempre scampata anche quando ero alle prime armi: per le mie prime volte, infatti, volevano mandarmi da Rocco per farmi girare con lui ma non ho mai avuto empatia per questa persona e quindi ho potuto scegliere di non andare.

  • Già nel 2019 su Dagospia definivi il cinema di Rocco Siffredi maschilista e sessista…

Sì, anzi, nel 2019 ci fu proprio l’inizio di un’inchiesta fatta da Fanpage in cui ero uno dei personaggi chiave: essendo nel mondo del business da tanti anni e collaborando con la mia agenzia per strutturare le nuove pornostar nella propria crescita, le pregavo di non andare da Rocco perché nel momento in cui fossero andate da lui non avrebbero più avuto voglia di intraprendere questo mestiere. Infatti così è successo e ci sono state un sacco di discussioni. Ho avuto tante pornostar e tante aspiranti sexystar che dopo essere andate da Rocco sono sparite. Ovviamente lui è stato un grandissimo attore, forse l’attore più importante del mondo e questo nessuno glielo può negare ma i problemi sono nati da quando ha iniziato a produrre.

  • Ti è capitato di non dare il tuo consenso a richieste che ti sono state fatte?

Assolutamente sì, è successo poche volte per fortuna ma quando è successo ho bloccato la scena e me ne sono andata.

  • Qualche attrice contesta il fatto che una donna sa a cosa va incontro nel momento in cui decide di entrare nel mondo del cinema hard. Cosa ti senti di rispondere?

Che sono ridicole, la migliore scelta quando non sai che dire è il silenzio. Il silenzio paga di più di ogni altra cosa. Se scelgo di essere un’attrice hard non scelgo di essere merce ma una donna che fa l’attrice hard, quindi se non voglio fare una cosa e ne voglio fare un’altra, bene, nessuna produzione può dirmi di no. Potrei pensare che se non faccio cose assurde forse la mia notorietà sia minore ma non è così perchè io sono Priscilla Salerno, una nota attrice italiana nel mondo e non ho mai fatto atti assurdi o prestazioni che non dovevano essere fatte per la donna. Io penso che il sesso sia meraviglioso ma continuo ad esercitare la mia professione nel rispetto del corpo della donna.

  • A proposito di rispetto del corpo e della volontà della donna, nel servizio andato in onda ieri sera mi ha colpito questa tua affermazione: “Ti senti impotente e in colpa perché non stai dando quello che l’uomo vuole e tu ti assenti completamente”, perché non ho visto l’attrice hard ma la donna. Questo pensiero probabilmente appartiene a tante donne che non hanno niente a che fare col mondo del porno ma che sentono nella loro intimità.

Guarda, a me è capitato di aver subito questo tipo di violenza fuori dal set: ho avuto la lucidità di dire “Aspetta un attimo che voglio andarmi a cambiare perchè ho il ciclo” e sono scappata. Erano in tre e quando sei in certe situazioni non hai più armi, sei fredda, sei un cadavere, è qualcosa di assurdo, stai morendo dentro e la tua morte la stai vedendo con i tuoi occhi.

  • Secondo te questo senso di impotenza c’entra con la soggezione che purtroppo tante donne hanno ancora oggi nei confronti del proprio partner o nei confronti degli uomini in generale?

Certo, perchè sei convinta che accettare tutto sia un atto dovuto e invece non è dovuto un bel niente. Le donne devono avere la forza di reagire: se riescono, se possono, se hanno la minima possibilità di reagire ed andarsene devono farlo perché poi è troppo tardi.

  • Pensiamo alle adolescenti che vivono le prime relazioni sentimentali e le prime esperienze sessuali: secondo te hanno gli strumenti per riconoscere il limite tra consenso e violenza?

No, non hanno assolutamente alcun tipo di strumento perché in Italia non c’è l’educazione sessuale nelle scuole. Purtroppo ancora oggi in famiglia il sesso è un tabù e quindi non hai un parametro di paragone di quello che puoi fare, di quello che si può fare, e di quando dire di no. Io sto cercando di sensibilizzare questa cosa da anni e tu lo sai, e se non ci sono riuscita nel mondo sociale, nel mondo diciamo “normale”, ci sono riuscita almeno nel mio mondo perché dopo tanti anni la verità è venuta fuori. Ora finalmente le attrici hanno i mezzi per capire che non funziona così, che se è no è no, che te ne puoi anche andare e diventi famosa lo stesso, col tempo, con professionalità e umiltà ma non serve uno stupro per diventare famosa.

  • Se oggi una ragazza venisse da te a dirti che vorrebbe entrare nel mondo del cinema hard cosa ti sentiresti di consigliarle?

Che fai il patto col diavolo, che il tuo corpo è alla mercè di qualsiasi cosa nel senso che lo stai vendendo. Però ragazza mia non devi vendere il tuo cervello, la tua lucidità e la tua dignità di donna, quindi se sei un’esibizionista e ti piace farlo, fallo, fai quello che vuoi ma devi porti un limite e porre un limite in questo lavoro.

  • Ti sei mai pentita di aver fatto questo lavoro?

Non mi sono pentita ma oggi combatto con tutte le mie armi per far capire che la verità è un’altra e che il modo di lavorare non deve essere distorto.

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