Come detto la scorsa settimana, la tosse in questo periodo è molto comune nei bambini. Prima di ricorrere ad un tampone capiamo bene di che tipo si tratta. Eravamo rimasti alla tosse cronica cioè una tosse che dura per più di dieci giorni con muco giallo.
Prima di parlare di una tosse cronica bisogna capire se il bambino è nel pieno di una infezione virale ripetuta. A volte la tosse può essere accompagnata da vomito, che si può stimolare con lo sforzo del tossire. È un meccanismo che serve per espellere il muco in eccesso, lo stesso vale anche per il muco nelle feci. Una volta capita la tipologia di tosse la prima cosa da fare è mantenere il bambino idratato, farlo bere, perché tramite il muco abbiamo una perdita di liquidi e anche per rendere più fluido il muco. Si può idratare il bambino anche con qualcosa di caldo come degli infusi, o anche con della semplice acqua. Un altro rimedio è il lavaggio nasale con soluzioni saline o con acqua termale e insegnargli a soffiare il naso.
Come si può insegnare a soffiare il naso? Un metodo è giocando con il bambino facendo soffiare con il naso una pallina leggera fino a fargli fare goal in una finta porta. Un altro modo è incoraggiare il bambino a fare le bolle con il naso nella vasca da bagno, che fa molto rumore e il bambino si rende conto di cosa fa (come sempre, tenete d’occhio il vostro bambino quando si trova nella vasca da bagno).
Cosa fare quando il bambino è malato? Aiuta molto farlo dormire con la testa sollevata utilizzando due cuscini in modo che non sia completamente sdraiato. Arieggiare la stanza dove dorme, lavare continuamente le mani e usare fazzoletti di carta usa e getta. Mi raccomando alla temperatura della stanza, se il bambino si trova in una stanza troppo calda e di conseguenza con aria secca si può stimolare la tosse. Umidificare la stanza è d’aiuto e non bisogna coprirlo troppo. Prima di ricorrere ai medicinali si possono fare i suffumigi con sale grosso e bicarbonato, nei bambini piccoli non è necessario aggiungere essenze. Pentola con acqua calda nel lavandino in modo che non si rovesci, si tiene in braccio il bambino in prossimità del lavandino e si copre la testa con un panno o un asciugamano in modo da respirare sia con il naso che con la bocca il vapore e si idrata la gola riducendo la tosse stizzosa. L’aerosol potrebbe non aiutare, si rischia di seccare ancora di più la gola. Se la tosse è in fase di produttività si può fare l’aerosol solo con la fisiologica, con dei medicinali è sempre bene consultare il medico. Gli sciroppi vanno somministrati solo sopra i due anni perché sotto quell’età il bambino non ha il modo di espellere il muco che lo sciroppo aiuta a fluidificare. Lo sciroppo sedativo (sempre dai due anni in su) è meglio solo quando il bambino è davvero molto stanco di tossire e blocca ogni sua attività, perché seda uno stimolo di difesa del nostro corpo che in realtà serve. Si può somministrare uno sciroppo di tipo naturale, da un anno di età, con miele, piantaggine, grindelia e altro, ed hanno un’azione emolliente. Gli antibiotici devono essere utilizzati solo per infezioni batteriche, prima di ricorrere a questa terapia consultare il medico e valutare se effettivamente la tosse è dovuta ad una infezione batterica e non virale.
Non serve andare subito dal pediatra, ma se il bambino ha difficoltà a mangiare e dormire e limita le sue attività quotidiane bisogna chiamarlo subito. Anche quando con un eccesso di tosse le labbra diventano bluastre e quando ha molta difficoltà a respirare, non solo dovuto dal muco, andate dal medico. Uno sciroppo che aiuta molto è quello a base di bava di lumaca, si pensa che grazie agli enzimi contenuti nell’estratto, diminuisca la vischiosità del muco rendendolo più fluido e facilmente eliminabile.