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Impianto di biometano ad Auletta. L’Amministrazione:”Sarà il popolo a decidere quando avremo una proposta definitiva”

Chiara Di Miele 30 Ottobre 2023

Ad Auletta si continua a discutere dell‘impianto di biometano che dovrebbe sorgere in località Cerreta in seguito alla richiesta della società Neoagroenergie srl. La paventata realizzazione dell’impianto, fin da subito, ha creato perplessità nella popolazione locale e in alcuni comitati, tra cui “Auletta Casa Mia” che ha messo in evidenza un “sistema opaco e poco trasparente” da parte della società romana che ha presentato lo stesso progetto anche a Latina, Lacedonia, Sessa Aurunca e Cassino.

Questo pomeriggio, nel Municipio di Auletta, il sindaco Pietro Pessolano ha incontrato la stampa nel corso di una conferenza che ha avuto lo scopo di chiarire una serie di dubbi sorti in questi giorni.

Ricordiamo che sul Burc della Regione Campania del 23 ottobre è stata pubblicata l’istanza di Procedura Abilitativa Semplificata della società promotrice dopo la mancata risposta del Comune di Auletta ad una Pec del 15 aprile. “L‘azienda può iniziare i lavori grazie al silenzio assenso dell’Amministrazione comunale” aveva commentato il comitato “Auletta Casa Mia” dopo aver visionato l’atto sul Bollettino della Regione.

A far paura sarebbero le proporzioni dell’impianto e le numerose tonnellate di biomassa all’anno da produrre, equivalenti a centinaia di tonnellate di scarti al giorno. A ciò si aggiunge la gestione del digestato, dato che servirebbero centinaia di ettari di terreno per smaltire l’azoto oltre al trasporto su gomma delle biomasse che contribuirebbe ad una maggiore produzione di inquinamento ambientale del territorio.

Presenti alla conferenza, oltre al sindaco Pessolano, il vicesindaco Antonio Addesso, l’assessore Luigi Cavallo, i consiglieri Onofrio Cocozza e Franco Robertazzi. In Aula Consiliare anche Sara Manisera del comitato “Auletta Casa Mia” e i Carabinieri della locale Stazione.

“Se la mia Amministrazione ha preso in considerazione questo progetto lo ha fatto solo dopo aver fugato tutti i dubbi che potevano scaturire, in primo luogo riguardo alla salute – ha esordito il sindaco Pessolano -. Capisco le preoccupazioni dei cittadini perché sono stato il primo ad averne ed ero il primo ad essere contrario, tanto che ogni volta mi rifiutavo finanche di ascoltare. Alla prima riunione avevo forti dubbi, ma nel prosieguo li ho superati studiando e informandomi dopo numerosi incontri con luminari della materia che ci hanno illustrato il funzionamento degli impianti assicurando assenza di nocumento per la salute. Nelle prossime settimane questi esperti saranno in piazza a spiegare tutto alla gente”.

Sulle accuse di mancata trasparenza Pessolano ha spiegato che si tratta “di un’azione strumentale perché le elezioni si avvicinano e gli organizzatori del comitato sono tutte persone che direttamente o indirettamente si candideranno contro l’attuale Amministrazione”.

“Pensate che i cittadini non mi abbiano fatto domande? – chiede il primo cittadino – La maggior parte di loro si fida di me, perché ho conquistato la fiducia sul campo dopo aver dedicato la mia vita alla comunità. Voi, fantasmi oppositori, dove siete stati in 5 anni? Vi ho visto pochissimo. Oggi fate della trasparenza un cavallo di battaglia, ma cosa dovevamo raccontare alla gente se non eravamo convinti neppure noi? Ancora oggi non vi è una proposta definitiva. Solo quando si raggiungono elementi di certezza nasce l’obbligo di spiegare alla gente. Se venissero dei suggerimenti saremo pronti a vagliarli”.

Dunque, come annunciato dal sindaco, solo quando ci sarà una proposta precisa da parte della società questa verrà sottoposta al popolo di Auletta che deciderà il da farsi. In merito alla PAS pubblicata sul Burc Pessolano ha chiarito che “non ha efficacia e non è vincolante poiché si deve convocare la Conferenza dei Servizi, ma sempre previo consulto del popolo”.

“Tutti sono liberi di esprimere la propria opinione ma prima occorre documentarsi, altrimenti si corre il rischio di fare magre figure. Ribadisco che stiamo valutando seriamente la possibilità di sviluppare l’impianto, ma quando la proposta sarà pronta nella sua interezza spetterà solo al popolo la decisione finale. La matassa l’abbiamo noi nelle mani e cercheremo di trovare il bandolo. La nostra sarà la sintesi di consulenza di professionisti della materia. Può essere che la proposta definitiva non sarà mai portata ai cittadini perché forse non ci sarà, se non convincerà nemmeno noi” ha aggiunto il sindaco.

Il capogruppo Cocozza ha poi illustrato l’evoluzione del progetto e si è soffermato sulle polemiche degli ultimi giorni: “Questo incontro non è incostituzionale, perché la stampa è un organo di diffusione di ciò che diciamo. Eravamo coscienti che si formasse il silenzio assenso del Comune, ma ciò non compromette alcunché perché esiste l’istituto dell’autotutela che gli Uffici possono esercitare nel momento in cui gli atti sono manchevoli di documenti. Non ci sono i presupposti che l’azienda possa iniziare i lavori domani. Noi stavamo trattando con la società 15 giorni prima della pubblicazione della PAS sul Burc e quindi siamo rimasti allibiti quando l’abbiamo letta. Ho contattato il responsabile della società a cui ho palesato il nostro fastidio e mi ha rassicurato che non hanno intenzione di procedere senza il nostro assenso. Ma abbiamo pensato di tutelarci con un amministrativista di fiducia: non stiamo svendendo il paese e non vogliamo mettere a repentaglio la comunità. La PAS secondo noi va impugnata, perchè la Neoagroenergie non poteva presentarla non avendo la disponibilità dei terreni. Ad oggi su quell’area non ci sono aziende agricole, così come asserito da Norgia, e siccome l’impianto prevede una trasformazione del territorio va fatta una Conferenza dei Servizi che noi non abbiamo attivato, proprio perché non ci è chiara la proposta. Sia gli Uffici che la politica hanno posto delle condizioni sine qua non affinchè questo progetto vada avanti”.

Il Comune ha proposto di circoscrivere il raggio delle aziende da coinvolgere nell’impianto ed il Piano è stato nuovamente rivisto con la garanzia di un raggio di 50 km per recuperare il materiale, favorendo le aziende locali. “È giusto fare questi impianti a km 0 – ha aggiunto Cocozza – ma la società dovrà dimostrarcelo”.

L’ultima parola, dunque, spetterà ai cittadini, così come annunciato dagli amministratori, che potrebbero servirsi di uno strumento democratico simile ad un referendum per ribadire la contrarietà o meno alla realizzazione dell’impianto.

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