Il 23 e 24 maggio sarà in visita in Basilicata il Premio Nobel per la Pace Jody Williams, la professoressa e attivista americana che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1997 per aver fondato e coordinato la Campagna Internazionale contro le Mine Antiuomo. Lo rende noto la Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, precisando che “la visita di un Premio Nobel per la Pace assume un significato particolare in un periodo in cui la Pace è sempre più minacciata ed il rispetto dei diritti umani appare essere non più solo una questione astratta ma una necessità per garantire un futuro alle nuove generazioni”.
Domani a Potenza, presso il Palazzo della Regione, Jody Williams si insedierà come nuovo Presidente della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata ed incontrerà il Presidente della Regione Vito Bardi. Il 24 sarà a Scanzano Jonico, in località Terzo Cavone, per partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell’Abitazione per la Pace. La visita del Premio Nobel in Basilicata si concluderà il 24 pomeriggio a Sant’Arcangelo dove incontrerà, insieme al sindaco Salvatore La Grotta, al Presidente della Provincia Rocco Guarino ed al Prefetto di Potenza Michele Campanaro, i rifugiati accolti dal Progetto SAI della Provincia di Potenza che ha come enti gestori la Fondazione Città della Pace e Arci Basilicata.
“Sarà difficile per me seguire le orme di Betty Williams che è stata una persona unica e straordinaria e sono onorata di dare continuità al suo sogno inaugurando l’Abitazione per la Pace ed assumendo l’incarico di Presidente della Fondazione da lei istituita – ha dichiarato il Premio Nobel prima della sua partenza per l’Italia -. Tre sfide ci aspettano nei prossimi anni: la tutela dei diritti umani e della Pace, la lotta alle disuguaglianze e ai cambiamenti climatici che saranno sempre più le cause determinanti delle migrazioni”.
La Fondazione Città della Pace, nei progetti che gestisce insieme ai suoi partner, ha accolto dal 2012 fino ad oggi oltre 900 rifugiati che provengono da 30 Paesi. Di questi più di 350 sono bambini con le loro famiglie e minori stranieri non accompagnati che sono ospitati secondo il modello dell’accoglienza diffusa in piccoli centri della Basilicata, garantendo loro un percorso di integrazione che coinvolge le comunità locali in un processo collettivo di crescita. Non a caso lo slogan della fondazione è “Cominciamo a cambiare il futuro dalle nostre comunità, insieme ai rifugiati”.