Proseguono i controlli intrapresi nell’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a tutela delle matrici ambientali su disposizione della Procura di Lagonegro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno hanno sequestrato il Centro Comunale di Raccolta dei rifiuti solidi urbani ubicato in località Roccazzo a Santa Marina.
Si tratta di un’area estesa su una superficie di circa 2.000 mq, di proprietà della locale Amministrazione comunale, adibita allo stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata su cui sono stati apposti i sigilli.
Il procedimento penale è iscritto nei confronti di due persone responsabili, in concorso tra loro, del reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. I due avevano effettuato un’attività di stoccaggio abusivo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in assenza di iscrizione, comunicazione, autorizzazione anche sotto il profilo dell’omessa vigilanza sull’operato dei dipendenti riguardo rifiuti pericolosi quali RAEE, apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi nonché batterie e accumulatori fuori uso stoccati alla rinfusa senza soluzione di continuità con i rifiuti non pericolosi, privi di copertura ed esposti pertanto all’azione degli eventi meteorici, di carta e cartone ed indifferenziati in parte frammisti tra loro, anch’essi esposti agli agenti atmosferici.
Uno dei coinvolti dovrà rispondere anche dell’ipotesi delittuosa di falsità ideologica avendo attestato come le acque del piazzale fossero convogliate in una vasca a tenuta, circostanza poi confutata dagli accertamenti dei Carabinieri.
Nel corso dei sopralluoghi intrapresi dal mese di febbraio e condotti con l’ausilio tecnico del personale Arpac di Salerno, i militari del NOE hanno rilevato infatti come l’area si presentava in stato di pessimo degrado e che i rifiuti presenti e stoccati senza alcuna protezione dalle intemperie presentavano tracce di percolato. Mediante il ricorso a speciali traccianti è stato inoltre accertato come i reflui contaminati dai rifiuti provenienti dal centro di raccolta, anziché essere convogliati in vasche a tenuta, finivano di fatto nell’attiguo vallone Schizzolo recapitante nel fiume Bussento ed infine in mare.
Gli illeciti sono stati verificati a conclusione di accertamenti intrapresi negli ultimi mesi nell’ambito di più ampie indagini disposte dal Sostituto Procuratore Giovanna Lerose e coordinate dal Procuratore Gianfranco Donadio, per reprimere illeciti sversamenti nella vasta area protetta del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e plurime violazioni alle norme a salvaguardia delle matrici ambientali.
Su espressa richiesta della Procura il Gip Ennio Trivelli ha emesso il Decreto di sequestro preventivo dell’area.
– Claudia Monaco –