Nel 2015 all’ospedale “Ruggi” di Salerno un’indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica, portò alla luce lo scandalo dei “furbetti del cartellino”.
Dipendenti amministrativi, medici, infermieri e ausiliari accusati di scambiarsi i cartellini marcatempo, di entrare a lavoro quando preferivano senza rispettare l’orario ordinario o di allontanarsi dall’ospedale per motivi personali. Furono coinvolti oltre 800 dipendenti.
Ieri il giudice Lucia Casale al termine del rito ordinario ha assolto dai reati di truffa e falsa attestazione della presenza in servizio 83 imputati perché il fatto non sussiste.
La difesa, come si legge su “La Città di Salerno”, ha posto l’accento sulla circostanza che dal dibattimento e dall’inchiesta non sia stata accertata in molti casi l’assenza effettiva dal posto di lavoro e quindi non si sarebbero concretizzati il danno a carico dell’Ente e la falsa certificazione. Dunque quelli scoperti nel 2015, secondo il giudice e la stessa difesa degli imputati, non sarebbero stati dei veri fenomeni di assenteismo ma la consegna ad altri del proprio cartellino per accelerare l’ingresso e l’uscita dall’ospedale.
Già la Corte d’Appello di Salerno aveva ritenuto questi scambi di cartellino degli episodi di lieve entità e aveva sostenuto che le assenze non avrebbero provocato disservizi nel “Ruggi”.
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