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Frasi diffamatorie durante un comizio del 2017 a Vietri di Potenza. Archiviate le accuse per 8 persone

Claudia Monaco 18 Febbraio 2020

“Per fare l’albo delle associazioni ci vogliono mesi solo per iscriversi a quello ragionale, non è che domani mattina si alzano i tre figli dell’assessore di turno, fanno l’assegnazione e si fo…no 25mila euro”. È stata questa la frase pronunciata durante un comizio delle Amministrative di giugno 2017 da Antonio Russo, attuale vicesindaco, a far scaturire la denuncia per diffamazione da parte di tre persone, figlie di ex assessori.

Ma per il Gip di Potenza, Ida Iura, il reato non è ravvisabile e il fatto non sussiste. E per questo, anche a seguito dell’opposizione all’archiviazione, le accuse di diffamazione mosse nei confronti di Russo e di altre sette persone (tra cui il sindaco Christian Giordano ed i consiglieri di maggioranza Gerardo Pascaretta e Antonio Viggiano) sono state definitivamente archiviate. Una decisione assunta già da qualche tempo dal Gip ma gli indagati solo nei giorni scorsi ne sono venuti a conoscenza.

Il video dal quale si evincono le affermazioni è stato pubblicato a giugno 2017 sulla pagina Facebook di “Vietri Nova” (da qui, gli altri sette indagati, tutti amministratori della pagina Facebook). Secondo i denuncianti, l’affermazione di Russo diffamava ingiustamente i membri di un’associazione locale di cui i figli degli assessori facevano parte, sottolineando come gli stessi erano “del tutto estranei alle vicende politiche”.

Dopo la denuncia e le indagini portate avanti, il pm Matteo Soave ha spiegato che i fatti contestati rientrano nel legittimo esercizio del diritto di critica politica e che non ci sono sufficienti elementi per sostenere l’accusa. Da qui la richiesta di archiviazione.

Una delle tre denuncianti, però, si è opposta all’archiviazione, presentando un atto e chiedendo l’imputazione di Russo e degli altri. Tutto rigettato dal Gip che ha disposto l’archiviazione del procedimento, sottolineando che il reato non è ravvisabile e non è possibile riconoscere con certezza nella querelante la destinataria della considerazione colorita ed accesa.

Per il Gip, quella di Russo è un’affermazione “certamente caricata per il contesto elettorale in cui è stata resa”. 

– Claudio Buono –

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