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Frana di Rizzico tra Ascea e Pisciotta. Codacons Cilento:”Incomprensibile ritardo dei lavori”

Chiara Di Miele 12 Gennaio 2021

“In seguito a numerose segnalazioni e proteste di tanti cittadini abbiamo chiesto chiarimenti alla Provincia in merito ai finanziamenti destinati alla risoluzione della viabilità della frana Rizzico. Inoltre abbiamo chiesto quali interventi di messa in sicurezza sono stati fatti fino ad oggi per tutelare l’incolumità fisica dei cittadini in attesa degli interventi programmati”. Così il presidente Codacons Cilento, Bartolomeo Lanzara, esprime preoccupazione sulla frana che interessa la ex S.S. 447 che collega Ascea e Pisciotta.

Per Lanzara e per il Codacons cilentano è incomprensibile, tenuto conto della gravità e urgenza degli interventi, “il ritardo nell’utilizzo di finanziamenti già stanziati dalla Regione per completare definitivamente la variante all’ex Statale 447, risolvendo definitivamente questo annoso problema”.

La soluzione alla frana di Rizzico già da tempo è stata individuata, “per cui non si capiscono i ritardi“. I lavori previsti per il completamento della variante all’ex Statale 447 che collega Ascea a Pisciotta riguarderanno il completamento di una variante di circa 2 km sul lato interno del promontorio di Rizzico, utile ad arginare il problema. Nel 2019 la Regione Campania ha stanziato 18,7 milioni di euro per la realizzazione dell’opera che dovrebbe essere appaltata dalla stessa non appena la Provincia avrà ultimato l’iter del progetto di fattibilità.

“La frana di Rizzico rappresenta una minaccia – sottolinea Lanzara – anche per i collegamenti ferroviari tra il Nord e il Sud dell’Italia. Una tratta di circa cinque chilometri di rotaie che si snoda quasi completamente attraverso due gallerie. Però, nonostante gli interventi eseguiti e il monitoraggio attento di Rfi, sembra difficile prevedere il peggioramento della frana dovuto a piogge eccezionali come sta accadendo in questi mesi nell’area. Una situazione già accaduta nel 2013 quando a causa di piogge consistenti il torrente sommerse il viadotto e il traffico ovviamente venne interrotto”.

– Chiara Di Miele –

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