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Farmacia 3.0 – un gene per scoprire i nei a rischio

Claudia Monaco 10 Marzo 2017

mappatura-neiPrevedere il potenziale sviluppo del melanoma partendo da un gene, il p15. È l’obiettivo di un gruppo di studio della Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania, che ha scoperto nel gene un biomarcatore in grado di individuare i possibili casi di melanoma.

Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Pathology, dimostra che minore è l’espressione del gene nelle cellule di un neo, maggiore sarà il rischio che si trasformi in un melanoma.

La maggior parte dei melanomi sono causati da mutazioni che inducono le cellule a replicarsi in modo incontrollabile, contrariamente a quanto fanno invece i nei composti da cellule non cancerose che hanno le stesse mutazioni.

P15 svolge il ruolo di inibitore della proliferazione delle cellule all’interno dei nei. I ricercatori hanno “colorato” nei e melanomi con anticorpi p15 e p16, un altro gene associato con lo sviluppo del melanoma, seppure in maniera inferiore. Il team ha poi verificato l’intensità della colorazione per determinare un punteggio associato al livello di proteine nelle cellule. È emerso che un livello di colorazione alto è legato a un neo benigno, mentre la riduzione dei livelli della proteina si associa a un maggior rischio di melanoma.

“Abbiamo dimostrato che l’espressione di p15 è un biomarcatore affidabile per distinguere un neo da un melanoma – spiega John T. Seykora, autore dello studio – speriamo che questa nuova scoperta aiuterà i medici a capire se un neo si trasformerà (o meno) in melanoma”.

Attualmente un neo a rischio viene individuato in base a una serie di caratteristiche che possono essere riassunte nella sigla “ABCDE”, dove A sta per “Asimmetria” nella forma, perché un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, mentre un melanoma è più irregolare; B come “Bordi” irregolari e indistinti; C come “Colore” variabile, ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso; D come “Dimensioni” in aumento, sia in larghezza sia in spessore; ed E come “Evoluzione” del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto.

Altri campanelli d’allarme che devono essere valutati da un medico sono un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un’area arrossata.

Bibliografia :  www.lastampa.it – www.italiasalute.it – www.blitzquotidiano.it 


Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria

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