Il sindaco di Caselle in Pittari, Giampiero Nuzzo, condanna gli episodi verificatisi ieri sera a Napoli ed esprime piena solidarietà alle forze dell’ordine, ma afferma che “la situazione è delicata da un punto di vista sanitario e nondimeno da un punto di vista sociale ed economico. Ed entrambi gli aspetti impongono una riflessione e dei provvedimenti seri ed urgenti“.
Per Nuzzo è “sbagliatissimo equiparare il nostro territorio, la densità abitativa dei nostri piccoli paesi, quelli dell’intero Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, alle aree fortemente antropizzate delle città o dei grossi centri che gravitano intorno. Un paese di 2000 abitanti equivale a 10 palazzi di una città, per giunta sparsi su una superficie maggiore. Sono assolutamente persuaso che ci sia la necessità di rinunciare a tante cose, quelle superflue, ma non possiamo rinunciare a tutto“.
“La scuola in primis, – sostiene – laddove, almeno per le elementari e le medie si possono svolgere, nei nostri piccoli Comuni, lezioni in presenza in assoluta sicurezza, ma anche tante attività commerciali, sempre nel rispetto dei massimi protocolli di sicurezza, non devono essere chiuse, così com’è stato a giugno e luglio, prima del grande afflusso dei vacanzieri”.
Nuzzo sostiene che “vanno perseguiti e sanzionati i comportamenti irresponsabili e sconsiderati di tanti cittadini irresponsabili. Tra le tante conseguenze di un nuovo lockdown totale non trascuriamo quelle psicologiche, soprattutto per i soggetti più fragili come i bambini, gli anziani e per i tanti che perderanno il lavoro perché costretti a chiudere le proprie attività commerciali“.
E consiglia di “ragionare per aree diversificate. Il Cilento e il Vallo di Diano non possono e non devono essere equiparate alle grosse aree urbane. Invito, a tal proposito, tutti i sindaci del Golfo di Policastro a fare insieme un’attenta riflessione su quanto detto e a mettere in campo un’iniziativa comune in tal senso, da sottoporre al Presidente della Regione, e che tenga conto di queste valutazioni. Auspico, altresì, che anche i 4 consiglieri regionali espressi dal Cilento e Vallo di Diano si pronuncino sulla questione. Sia noi Sindaci che loro rischiamo di diventare, a breve, amministratori e referenti politici di un territorio, già in agonia, che si avvia a morire. Non è il tempo del silenzio, ma quello dell’azione e dell’assunzione delle proprie responsabilità“.
– Chiara Di Miele –