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De Luca definisce don Patriciello “il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli”. Meloni replica: “Spaventoso”

Zenda Cimino 12 Maggio 2024

Polemiche da parte del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulle scelte dei partecipanti all’iniziativa sul premierato infatti nell’ipotesi presentata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni figura anche il prete anticamorrista don Maurizio Patriciello.

Proprio in tale contesto il Presidente campano avrebbe definito il don “il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta”, parole che non sono piaciute alla Meloni che ha prontamente replicato.

“Così, deridendolo, il Presidente della Regione Campania definisce don Maurizio Patriciello – sottolinea Meloni – un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo. Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità”.

Atteggiamenti, questi, che secondo il Presidente del Consiglio invece di aiutare Padre Maurizio e fargli sentire il sostegno delle istituzioni, danno un segnale spaventoso.

“Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco – ha ribadito Meloni -. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici”.

Pronta la replica da parte di De Luca il quale ha affermato: “In relazione al polverone sollevato dall’onorevole Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica, quando ha presentato l’ipotesi di premierato, figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali”

Quanto a don Patriciello, invece, ha specificato: “Sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta. Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro. Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia – conclude De Luca – soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

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