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Dazi USA. De Luca: “La Campania è la seconda regione d’Italia più colpita, danni da mezzo miliardo di euro”

Annamaria Lotierzo 4 Aprile 2025

I dazi imposti dagli USA tra gli argomenti della diretta settimanale del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

“Come ampiamente annunciato il Presidente Trump ha deciso di fare questa manovra irresponsabile a carico di quasi tutti i Paesi del mondo che esportano negli Stati Uniti d’America – esordisce De Luca – Credo che la Campania sia la seconda regione d’Italia a subire nel comparto agroalimentare. Siamo colpiti in tre settori: agroalimentare, automotive e sistema moda. Abbiamo anche altri settori rispetto ai quali dobbiamo capire bene le ricadute dei dazi. Il comparto farmaceutico per adesso non viene toccato”.

“Siamo un Paese che esporta volumi importanti di prodotti alimentari – continua – E’ stato calcolato, secondo una prima valutazione, che i danni che rischiamo di subire ammontano a mezzo miliardo di euro per la riduzione del volume di esportazioni agroalimentari della nostra regione. Faremo nei prossimi giorni degli incontri con il sistema delle imprese per capire esattamente il volume delle esportazioni che possono essere toccati e per prendere eventuali contromisure o per dare sostegno. Si apre un periodo complicato anche perché le valutazioni fatte dal Presidente americano sono in buona parte molto aleatorie o non corrette. Dobbiamo con grande freddezza prendere atto di questa nuova situazione e mettere in piedi delle risposte che non siano cervellotiche ma che diano un segnale chiaro di dignità e di difesa dell’Europa e che valutino le ricadute di tutte le decisioni che prendiamo”.

Per De Luca si aprono scenari preoccupanti che rischiano di determinare la ripresa dell’inflazione e un clima di grande incertezza con colpi pesanti all’economia. “L’altro settore colpito è quello dell’automotive con stabilimenti in Campania e se aggiungiamo i dazi del 25% sulle auto o sulle componenti meccaniche al costo dell’energia rischiamo di mettere in ginocchio la nostra industria”.

“Per alcune nostre produzioni possono mettere tutti i dazi che vogliono ma se vogliono gustare delle eccellenze nel campo della zootecnia come la mozzarella di bufala, dell’ortofrutta come gli ortaggi di quarta gamma lavorati nella Piana del Sele o altri prodotti, magari con qualche dollaro in più, dovranno aprire comunque. Se decidono di bucarsi lo stomaco e di farsi venire l’ulcera possono prendersi tutte le zozzerie che possono trovare negli Stati Uniti. Per cose di qualità dazi o non dazi non potranno non utilizzare prodotti dell’Italia e della Campania. Almeno dal punto di vista della gastronomia siamo il primo Paese al mondo. Ci auguriamo che prevalga, se non la ragione, il buongusto” conclude De Luca.

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