
Il cero che arde accanto al feretro di Papa Francesco in Vaticano proviene dal Vallo di Diano. A realizzarlo è stato fra’ Carlo Basile, frate minore del Convento di Sant’Antonio a Polla e cappellano dell’ospedale “Luigi Curto”.
La richiesta di realizzare un cero di Pasqua era arrivata a gennaio direttamente dal Vaticano per il Battistero che si trova all’interno della Basilica di San Pietro, a Roma. Esposto per la prima volta a Pasqua, il cero è stato collocato accanto al feretro del Sommo Pontefice in questi giorni di veglia.
L’opera è stata realizzata con un certo quantitativo di cera d’api, la decorazione su foglia d’oro rappresenta la croce centrale con all’interno l’albero della vita e l’agnello pasquale vittorioso. L’albero della vita simboleggia il Cristo risorto che dona la vita nuova. Nella parte terminale del cero, fra’ Carlo ha inciso il monogramma di Gesù IHS, utilizzato dallo stesso Francesco nel cartiglio pontificale (in questo caso la lettera H è sormontata da una croce, mentre in punta ci sono i tre chiodi di nero).
“Solo ieri, mentre mi trovavao nel Reparto di Urologia dell’ospedale, ho posto attenzione alle immagini trasmesse in tv e ho notato il cero accanto al Santo Padre. E’ stata un’immensa sorpresa. Ho provato subito un senso di gratitudine perchè non mi sarei mai aspettato che questo cero avesse accompagnato il Papa nell’ultimo miglio verso la Casa del Padre. E’ un lavoro artigianale preparato in un momento difficile della mia vita, dopo un intervento chirurgico, ma dietro questa opera c’è tutto l’Ordine dei Frati minori” ha affermato fra’ Carlo raggiunto telefonicamente.
Coincidenza particolare che il manufatto sia stato plasmato da un francescano e sia stato donato a Francesco, che porta il nome del Santo fondatore dell’ordine di fra’ Carlo.
In due occasioni il frate cappellano ha incontrato il Pontefice. L’ultima volta lo scorso 6 aprile, durante il Giubileo degli ammalati. “Gli ho chiesto la benedizione per le persone che soffrono e che assisto” ha raccontato fra’ Carlo che ricorda con emozione l’altro incontro avvenuto a Matera.
La fiamma di quel cero arde come la passione di Cristo e come invito alla preghiera, alla veglia.