Dagli inizi di maggio il Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro è impegnato operativamente sul fronte della bonifica e dell’irrigazione, due settori di grande importanza per la sicurezza idraulica del territorio e per lo sviluppo di forme di agricoltura all’insegna della competitività, innovazione e qualità delle produzioni. Sicuramente positivi i risultati relativi all’irrigazione.
Il presidente Beniamino Curcio spiega che è stato deciso, come Consiglio, di anticipare il servizio rispetto agli anni pregressi e questo ha consentito di avere gli impianti “pronti” già a partire da fine primavera-inizio estate, con benefici per le aziende agricole. In più, vi è stata una continua attenzione degli addetti agli impianti e questo ha permesso di contenere quanto più possibile le interruzioni del servizio irriguo per gli inevitabili guasti.
Più complicata la situazione relativa alla bonifica. Il Consorzio è intervenuto un po’ dappertutto. Su canali principali, come il Lamarrone a Teggiano, l’Allacciante destro e sinistro a Polla, il Fossato Maggiore tra Atena Lucana e Polla e su canali sui quali non si interveniva da anni, come il Controfosso del Peglio a Buonabitacolo, l’Imperatore a Montesano Scalo, San Giovanni a Sala Consilina. E’ stata privilegiata, anche su sollecitazione dei consorziati, una serie di interventi a carico del reticolo idraulico minore (le cosiddette lame o fossi interpoderali), ritenuto di primaria importanza ai fini dell’efficienza idraulica dei vari sottobacini. Si sta profondendo un notevole sforzo sul fronte della bonifica anche se gli interventi programmati e che si riescono a portare avanti sono poca cosa rispetto alle esigenze e alle aspettative del territorio. Va tenuto presente, infatti, che il Consorzio è chiamato ad intervenire su un vasto comprensorio di bonifica in cui ricadono oltre 600 km di reticolo idraulico, tra corsi d’acqua e canali di bonifica, e 21 vasche di sedimentazione. Va tenuto presente anche che tutti gli interventi di bonifica vengono realizzati con gli operai e i mezzi del Consorzio e senza alcun contributo da parte della Regione. “Una situazione – afferma Curcio – che ci vede costretti a rincorrere priorità ed emergenze e a selezionare quegli interventi che si riescono a fare con le sole forze del Consorzio. Ovviamente qualcuno si chiederà perché non si interviene sul Fiume Calore-Tanagro, che costituisce la priorità assoluta, o meglio una vera e propria emergenza rispetto allo stato di abbandono gestionale in cui tale corso d’acqua versa da anni“.
Spesso quando si parla dei problemi del Fiume Tanagro il Consorzio di Bonifica è il primo Ente ad essere chiamato in causa. “Siamo pienamente consapevoli delle criticità che sono presenti lungo il fiume e condividiamo in pieno le preoccupazioni dei cittadini – continua il Presidente -. Se il fiume continua a rimanere nello stato in cui si trova, le gravi criticità presenti, legate principalmente alla mancata gestione della vegetazione e alla presenza in alveo dei cosiddetti ‘isolotti vegetati’, possono solo acuire il problema delle ricorrenti esondazioni del fiume e degli imponenti allagamenti che si registrano nella piana, mettendo a rischio beni, attività produttive e le stesse persone. Una situazione, dunque, alquanto drammatica, rispetto alla quale la soluzione non può essere quella degli interventi di somma urgenza (quando i danni sono già avvenuti) o le ordinanze dei Sindaci, come ha fatto di recente il Comune di Polla. La grave situazione in cui versa il fiume richiede urgenti ed indifferibili interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza, accanto ad una continua ed efficace manutenzione ordinaria. Questo lo abbiamo detto più volte ed in tutti i modi e lo abbiamo fatto presente alla Regione e anche alla Prefettura. E questo lo hanno fatto anche i 15 Comuni del Vallo di Diano e la Comunità Montana che hanno ‘accompagnato’, con specifico atto deliberativo, l’iniziativa intrapresa dal Consorzio della richiesta alla Regione di un tavolo tecnico per affrontare con soluzioni concrete tale annosa questione“.
Infatti il Consorzio non può intervenire sul fiume perché la competenza è della Regione. “Non è assolutamente nostra intenzione aprire il balletto dello scaricabarile – chiarisce Beniamino Curcio -. Come Consorzio siamo pronti ad intervenire se la Regione ci autorizza e finanzia gli interventi. In questa direzione va anche il progetto che abbiamo approvato qualche mese fa per l’importo di oltre 10 milioni di euro e per il quale abbiamo chiesto il finanziamento a carico dei fondi sul dissesto idrogeologico“. In ogni caso, pare che qualcosa si stia muovendo e proprio nella mattinata del 2 ottobre scorso il Consorzio, indipendentemente dalle competenze, ha ritenuto di dover dare il proprio supporto alla Regione che, su sollecitazione dell’assessore regionale Corrado Matera, ha disposto uno specifico sopralluogo da parte del competente Settore Difesa Ambiente. Presso la sede del Consorzio vi è stato un preliminare incontro al quale hanno partecipato, oltre all’ingegnere Sica della Regione, alcuni tecnici dei Comuni più esposti ai problemi degli allagamenti. Presenti all’incontro anche il sindaco di Sala Consilina e quello di Teggiano.
“Il sopralluogo – afferma Curcio – si è rivelato particolarmente utile perché è stata l’occasione non solo per far prendere atto alla Regione dei gravi problemi legati all’assenza di manutenzione lungo il Fiume Calore Tanagro ma anche per ribadire che vi è l’assoluta necessità di ‘mettere mano’ a tale situazione di precarietà gestionale in cui versa il fiume, partendo con la dovuta tempestività con gli interventi più urgenti, tra i quali, secondo anche quanto riferito dai tecnici comunali, dai Sindaci e dai tecnici del Consorzio, rientra senz’altro la vasca Cappuccini di Sassano, tutto il tratto del fiume che ricade in Area Parco a monte del Ponte Calore di Buonabitacolo, ad alto rischio per la mancata pulizia dei soprassuoli arborei, ovviamente il tratto finale a Polla e a seguire il resto dell’asta fluviale ed altri corsi d’acqua principali come il Marza a San Rufo. La strada maestra rimane quella di un’azione comune fra tutti i soggetti istituzionali per ‘prendere di petto’ la situazione e dare risposte concrete ai cittadini che, a giusta ragione, percepiscono il Fiume più come una minaccia per i ricorrenti allagamenti che come una preziosa risorsa naturale“.
L’ingegnere Sica, nel far presente che destinataria dei finanziamenti per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua naturali è la Società in house della Regione “Campania Ambiente e Servizi”, già operante su altri corsi d’acqua, ha auspicato, per gli interventi che stanno programmando per il Tanagro, un supporto da parte del Consorzio e della Comunità Montana nella fase di organizzazione e gestione dei cantieri anche per sopperire alla mancata esperienza della società nel settore della bonifica. “Il Consorzio di certo non si tirerà indietro, pronto ad affrontare la questione in prima linea ed a svolgere quell’indispensabile azione di raccordo tra i vari Enti – conclude Curcio -. Intanto grazie all’assessore Matera per la sua sensibilità e attenzione alla problematica. Speriamo, tuttavia, che la Regione voglia prendere atto del fatto che in Campania esiste anche la realtà dei Consorzi di Bonifica che più e meglio di altri possono operare nel settore della pulizia dei fiumi, non fosse altro per la loro indiscussa capacità operativa e gestionale maturata in decenni di attività sui propri territori“.
– Chiara Di Miele –