Sangue, fame, morte, ma anche speranza: in queste parole, è racchiusa la grave situazione che sta vivendo il Venezuela, dove è in atto un massacro da parte dei collettivi nei confronti dei cittadini che protestano contro il governo Maduro. A Caracas, la situazione è degenerata con scontri che hanno portato alla morte di decine di manifestanti. Sono emersi anche gravi problemi economici che hanno portato a razionamenti e scarsità di generi di prima necessità.
Ondanews ha raccolto la testimonianza di Jessica Marino, gestore dell’Hotel Villa Venus di Atena Lucana, che si divide tra l’Italia ed il Venezuela. La giovane ha raccontato con un velo di amarezza la grave situazione apparsa ai suoi occhi. “Vivo malissimo questa situazione – racconta – perchè il Venezuela è il paese più bello del mondo. I venezuelani sono tenaci e con un forte senso cristiano. Negli ultimi giorni le persone scendono in piazza per manifestare pacificamente contro la dittatura, ma i collettivi, persone pagate dal governo, sparano sulla folla indifesa, uccidendo innocenti”.
Jessica racconta il degrado a cui si è trovata ad assistere:“Il Venezuela è un paese diviso tra ricchi e poveri. Chi non ha soldi, non può curarsi e mangiare. Nel mio albergo, sono morti tre dipendenti, tra cui, uno per la puntura di un insetto, un cardiopatico ed un diabetico. Lo stipendio base corrisponde a 20 euro al mese. I bambini mangiano nella spazzatura. E’ un paese che non ha più dignità. Le attività che richiedono materie prime o import export sono sull’orlo della disperazione e molte sono state espropriate dal governo”.
Nonostante tutto, la speranza di un popolo che lotta:“Si registrano zero suicidi – racconta Jessica – il venezuelano, fervente credente, trova sempre un modo per riprendersi”.
– Claudia Monaco –