Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha tenuto oggi pomeriggio una diretta Fb per fare il resoconto della situazione di emergenza da Coronavirus vissuta sul territorio regionale e delle misure prese fino ad oggi. Attualmente ci sono complessivamente in Campania 750 contagi, tra cui 79 persone in Terapia Intensiva. La previsione dei tecnici regionali è che entro il 29 marzo si giungerà ai 1500 contagi, mentre ad inizio aprile ci saranno 3000 positivi e 140 pazienti in Terapia Intensiva. “Rispetto a questi dati – ha detto De Luca – abbiamo la possibilità di governare la situazione se si rispettano alcune condizioni. Se abbiamo comportamenti irresponsabili il problema rischia di diventare drammatico“.
De Luca ha poi ammesso di pensarla diversamente dal Governo centrale. “Le mezze misure non risolvono il problema – ha affermato – e finiscono per aggravare la condizione di vita dei nostri concittadini. L’Italia ancora una volta si rivela il Paese del ‘mezzo mezzo’ e del ‘fare finta’. Non possiamo decidere che dobbiamo stare tutti a casa e poi consentiamo di andare nei parchi o di fare attività sportiva individuale. Non possiamo dire di dover mantenere la distanza di un metro e poi consentire per due settimane che rimangano aperti i bar e che ci sia la movida. I cittadini corretti, l’80% in Campania, vivono una condizione di vita pesante e questo sacrificio rischia di essere vanificato dal 20% di persone incivili. Rischiamo di trascinarci un calvario che dura mesi. E’ arrivato il momento di chiudere tutto e militarizzare l’Italia“. In merito all’Esercito il Governatore ha annunciato l’arrivo di 100 unità a supporto delle Forze dell’Ordine.
“In Campania siamo al picco dell’inciviltà – ha proseguito – per quanto riguarda il rispetto delle regole. Quel 20% di incivili è una bomba che può esplodere in pochi giorni, soprattutto nell’area metropolitana di Napoli. Se continua questo andazzo tra una settimana conteremo i morti e non avremo posti per ospitare i vostri padri e le vostre madri. Queste sono le ragioni per le quali abbiamo registrato un picco di contagio nella regione“.
De Luca ha fatto nuovamente riferimento ai raduni religiosi svoltisi ad Atena Lucana e Sala Consilina da cui si sarebbe sviluppato il focolaio valdianese. “Abbiamo avuto persone che in maniera irresponsabile – ha sostenuto – hanno dato vita a manifestazioni religiose con decine di persone. Abbiamo dovuto mettere in quarantena una zona della regione nel Vallo di Diano perchè vi erano state due manifestazioni religiose. Queste non sono manifestazioni di spiritualità ma di imbecillità“.
Poi un attacco alla Protezione Civile nazionale:”Qualche giorno fa ho parlato con il commissario Arcuri in relazione alle forniture che dobbiamo avere dalla Protezione Civile e da Consip. Avrebbero dovuto inviare entro il 20 marzo 225 ventilatori polmonari ma ad oggi ne sono arrivati 5 e per reggere ne servono 400. L’impegno che era stato assunto è saltato e ci siamo attivati come Regione per risolvere il problema al di là della Protezione Civile“. Da lunedì si inizierà con la produzione di mascherine chirurgiche, sono stati acquistati 700mila kit per i test rapidi, è stato chiesto a tutte le ASL di raddoppiare le previsioni di posti letto per ricoverati non gravi e di Terapia Intensiva (460 per i ricoveri e 160 in Terapia Intensiva entro una settimana). Nel Piano regionale Covid, come annunciato da De Luca, rientrano anche gli ospedali minori, tra cui quelli di Polla, Oliveto Citra, Sapri, Roccadaspide, Vallo della Lucania e a breve anche Agropoli.
De Luca ha annunciato che si sta lavorando ad altre due ordinanze per la chiusura di tutti i cantieri e l’interruzione di 550 Comuni della Campania salvo i servizi essenziali. “Sollecitiamo misure drastiche che abbiano conseguenze reali, non finte – ha concluso De Luca – e colpiamo gli irresponsabili senza pensarci su due volte. Sollecito le Forze dell’Ordine e le Forze Armate a fare un controllo duro, con sanzioni. Ai nostri concittadini dico che l’angoscia non serve a niente, non cadiamo nel panico. La situazione è pesante, ma se abbiamo misure adeguate a tutti i livelli il problema può essere risolto senza esiti catastrofici. Qui non siamo a livello di tragedia, ma cerchiamo di non arrivarci“.
– Chiara Di Miele –