Ha avuto luogo ieri sera, presso il Municipio di Auletta, un tavolo tecnico per discutere sulla problematica riguardante il Coronavirus e le opportune misure da adottare in caso di emergenza.
La riunione è stata convocata dal sindaco di Auletta Pietro Pessolano alla presenza del sindaco di Pertosa Michele Caggiano, del Direttore sanitario dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla Luigi Mandia e del Direttore del Distretto Sanitario di Sala Consilina Claudio Mondelli.
“Il contagio in Italia si è esteso perché la gente è andata in ospedale – dichiara Mandia – In questo momento l’ospedale è un mostro a due facce. Questo non è un virus influenzale perché il coronavirus fa parte di un’altra famiglia. Colpisce maggiormente gli anziani e gli immunodepressi. Dal punto di vista sanitario abbiamo l’obbligo di curare gli ammalati, proteggere la comunità e proteggere il personale. Per alcuni casi la decisione spetta al sindaco perché l’autorità sanitaria di un Comune è lui. Il tampone viene fatto a coloro che vengono individuati con grosse probabilità di contagio. Il rischio vero è il panico per cui serve serietà massima e rigore quasi militare”.
“Siamo ancora all’inizio di questa malattia perché non abbiamo avuto episodi – spiega Mondelli – In Italia al momento abbiamo 229 casi. Non si spiegano tanti casi in pochi giorni e questo ci fa capire che il virus è molto aggressivo. Non dobbiamo spaventarci ma dobbiamo capire che cosa fare e che cosa non fare. Il virus ha un’incubazione che va dai 2/3 giorni fino ai 12, in 14 giorni si è sicuri che se una persona non è sintomatica difficilmente lo diventerà. Dobbiamo stare calmi. L’unica arma che abbiamo è la prevenzione. Non abbiamo un vaccino e si stanno sperimentando degli antivirali. La psicosi è peggio della malattia e non dobbiamo creare allarmismo”.
Il consiglio è quello di attenersi scrupolosamente a quanto comunicato dal Ministero della Sanità e attuare le norme. In caso di sintomatologia bisogna contattare i numeri di emergenza divulgati in questi giorni.
La vita media del virus è di 9 ore. Ogni soggetto mediamente contagia quasi 4 persone. Chi ha qualche sintomo non deve sostare in Pronto Soccorso dato che c’è il rischio di infettare gli altri pazienti e i sanitari. Per questo motivo nel presidio ospedaliero pollese, il Direttore sanitario ha requisito l’area della Psichiatria creando un’area di emergenza per i casi sospetti.
E’ stato spiegato agli amministratori dei due paesi come comportarsi con i cittadini proveniente dagli 11 comuni considerati zona rossa e con quelli che invece ritornano da zone limitrofe per ora non focolai del virus.
Presenti all’incontro Danea Gavioli del consiglio di amministrazione della Fondazione MIdA, i medici di famiglia e gli infermieri dei due paesi, il comandante della Polizia Municipale e la Protezione Civile di Pertosa ed Auletta.
– Annamaria Lotierzo –