Nuove misure agevolative sono in arrivo in favore delle imprese turistiche, questa volta rientranti nell’ambito attuativo del PNRR. Tra gli interventi previsti si annoverano il Superbonus dell’80% e i contributi a fondo perduto per gli alberghi, gli agriturismi e le strutture ricettive in genere che effettueranno interventi di ristrutturazione sui propri immobili.
Più precisamente nella bozza del Decreto PNRR è menzionato un credito d’imposta nella misura dell’80% delle spese ammissibili sostenute, a favore di:
- Imprese alberghiere;
- Strutture che svolgono attività agrituristica;
- Strutture ricettive all’aria aperta;
- Imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale;
- Stabilimenti balneari;
- Complessi termali;
- Porti turistici;
- Parchi tematici.
Gli interventi ammessi sono i seguenti:
- Interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
- Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
- Interventi edilizi (interventi di manutenzione ordinaria, interventi di manutenzione straordinaria, interventi di restauro e di risanamento conservativo, interventi di ristrutturazione edilizia);
- Realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento di attività termali;
- Spese per la digitalizzazione.
Per gli stessi interventi e beneficiari è inoltre riconosciuto un contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a 40.000 euro, fruibile anche indipendentemente dal credito d’imposta.
Il contributo può essere aumentato, anche cumulativamente:
- Fino ad ulteriori 30.000 euro, qualora l’intervento preveda una quota di spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica di almeno il 15% dell’importo totale dell’intervento.
- Fino ad ulteriori 20.000 euro:
- per l’imprenditoria femminile;
- per l’imprenditoria giovanile.
- Fino ad ulteriori 10.000 euro per le imprese la cui sede operativa è ubicata nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Si attende il decreto ufficiale per ulteriori chiarimenti a riguardo.