Continua a far discutere la chiusura del Punto Nascita di Polla. In merito alla questione è intervenuto anche il consigliere del gruppo “Progetto Sala” Giuseppe Colucci all’indomani delle dichiarazioni del Governatore Vincenzo De Luca in merito all’hashtag #Iocisononato.
“Pure io sono nato dove sono nato, ma non significa che devo far morire chi va a partorire” le parole ironiche del Governatore campano che hanno provocato reazioni anche dal mondo politico.
“I giovani e tutti gli aderenti a tale movimento hanno voluto manifestare la propria volontà di rimanere nel territorio dove sono nati, nella speranza di potervi costruire il proprio futuro – ha dichiarato Giuseppe Colucci – Tale manifestazione non può essere liquidata con una dichiarazione di sufficienza. Anzi, a mio avviso, deve essere guardata con rispetto, perché rivendica il legittimo diritto alla salute, nonché la tutela del territorio, che viene progressivamente impoverito con atti costruiti a tavolino, senza tenerne presente la realtà. Il punto nascite di Polla ha prodotto negli ultimi anni, dal 2014 al 2018, mediamente 370 nascite per anno, sulla base di circa 450 nascite annue nel comprensorio del Vallo di Diano, che conta 64.000 abitanti circa su un’estensione di circa 830 kmq, tra l’altro collegato agli altri ospedali della provincia soltanto dall’autostrada”.
“E’ vero che le 450 nascite del Vallo di Diano, di cui 370 a Polla, sono inferiori al numero minimo (500), per garantire la sicurezza e la salute dei nascituri e delle mamme, ma a tal punto sorgono spontanee delle domande. In base a quali criteri scientifici si stabilisce che oltre 500 nascite si opera in sicurezza mentre non potrebbe esserlo per 370 nascite? E’ stato verificato che non ci sono stati casi, se non eccezionali, di decessi nel punto nascite di Polla causati dalla scarsa manualità del personale medico, perché al di sotto del minimo di 500? Come sarà affrontato il caso della partoriente, che deve essere trasportata d’urgenza all’ospedale più vicino di Salerno o di Vallo della Lucania oppure di Lagonegro, bloccata nel traffico autostradale per un incidente o in caso di neve (Lagonegro)? Dopo la soppressione del Tribunale e del Carcere di Sala Consilina con l’accorpamento a Lagonegro e la prevista riattivazione del Carcere di Chiaromonte, ora con la chiusura del punto nascite di Polla, indirizzando le partorienti a Lagonegro, dovremo essere relegati nella Regione Basilicata?”
“Pertanto è necessario che il punto nascite di Polla rimanga in via definitiva – conclude – e non soltanto in deroga, in quanto quest’ultima potrebbe risolvere il problema nel breve periodo, ma puntualmente fra un anno si ci troverà di fronte allo stesso problema”.
Colucci rivolge infine una richiesta al Sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone: “Chiedo di valutare di proporre ricorso al TAR – conclude – contro il provvedimento di chiusura, oppure di sostenere ad adiuvandum il Comune di Polla, che tanto ha già deliberato in Consiglio Comunale, con l’auspicio che tutti i Comuni del Vallo di Diano siano compatti in questa ulteriore battaglia, per evitare lo spopolamento e l’impoverimento strisciante della nostra terra”.
– Claudia Monaco –