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“Chiusi gli ambulatori di diabetologia in alcuni ospedali dell’ASL Salerno”. La denuncia della UIL FPL

Annamaria Lotierzo 16 Aprile 2025

La UIL FPL Salerno, rappresentata dal coordinatore provinciale Vito Sparano e dal segretario generale Gennaro Falabella, ha segnalato e denunciato la chiusura delle prestazioni ambulatoriali di diabetologia presso alcuni presidi ospedalieri dell’ASL Salerno.

“Questo accade in un particolare momento storico in cui si evidenzia la carenza di medici e sanitari e non si riesce a rispondere alle lunghe liste d’attesa che sono superiori agli otto mesi – dichiarano – Paradossalmente, la Direzione Strategica della ASL Salerno decide di chiudere gli ambulatori di diabetologia presenti e funzionanti nei presidi ospedalieri e condotti dagli specialisti già in servizio in ospedale. Tutto ciò comporta un enorme disservizio per i pazienti diabetici che si trovano costretti ad affrontare delle trafile immense per ottenere una visita diabetologica e poter iniziare la somministrazione dei farmaci specifici ed il relativo piano di controllo. Spesso ci chiediamo, pur non trovando risposta, se prima il sistema ambulatoriale per i diabetici funzionava bene con i servizi in ospedale, perché alcuni vengono chiusi pur avendo il personale specialistico disponibile e gli utenti soddisfatti?”.

“Non si comprende la motivazione di questa scelta, in assoluto contrasto con la legge 115/87 e con il successivo atto d’intesa Stato-Regioni che predispongono un sistema di prevenzione e cura del diabete basato sui seguenti servizi: I livello assistenza di base (medici di assistenza primaria-distretti socio sanitari), II livello Centri specialistici territoriali (CAD) e III livello presidi ospedalieri di ASL e Aziende Ospedaliere – spiegano i rappresentanti della UIL FPL – In aggiunta, la recente delibera della Giunta regionale numero 76 del 24 febbraio sancisce il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del paziente con diabete in Campania. Si stabilisce che le strutture ospedaliere rappresentano il III livello assistenziale della patologia diabetica, mentre i Centri specialistici territoriali ed i medici di base rappresentano il I ed il II livello. Tra i compiti delle strutture ospedaliere rientrano le visite programmate per pazienti con diabete tipo 1 e diabete tipo 2 in terapia insulinica intensiva con complicanze in atto o scompenso metabolico refrattario, le visite non programmate (urgenti o brevi) in occasione di scompenso metabolico severo con complicanze neurologiche, renali, vascolari, oculari, piede diabetico (incipiente o in atto), il follow-up di persone con diabete e complicanze che necessitano di accertamenti di particolare impegno, screening e gestione delle ulcere del piede e di severe arteriopatie ischemiche o patologia infettiva degli arti inferiori, gestione delle ipoglicemie severe, valutazione/avvio terapia di infusione continua d’insulina (microinfusore) e il monitoraggio in continuo della glicemia (Holter glicemico) presso centri autorizzati e l’erogazione di prestazioni ambulatoriali multidisciplinari in regime ambulatoriale e di day service”.

“Nello specifico, la chiusura di un servizio di diabetologia presso un presidio ospedaliero dell’ASL Salerno determina di conseguenza l’aumento delle liste d’attesa per le visite specialistiche di diabetologia. L’utenza, pur provvedendo a sollecitare e fare richiesta, si trova di fronte ad uno scenario sanitario che nega la prestazione, diritto imprescindibile proprio a quei pazienti indigenti che non possono provvedere per le svariate criticità personali – continuano nella nota – Non è chiara, dunque, la strategia aziendale sulla chiusura di servizi ambulatoriali solo in alcuni dei presidi ospedalieri. Forse perché la riduzione delle prestazioni ambulatoriali nel pubblico, in alcuni specifici territori, produce un aumento di richiesta della domanda in altri settori, come quello del privato, anche se accreditato. I CAD territoriali ed i distretti socio sanitari devono svolgere l’attività di centri di II livello e gestire pazienti diabetici che non richiedano accesso ad una struttura di III livello. Tutti i livelli assistenziali devono collaborare tra di loro per il benessere del paziente e non cercare di prevaricare. I centri ospedalieri devono gestire pazienti scompensati o con maggiori complicanze micro/macrovascolari legate al diabete. Sembra chiaro che né la Direzione Generale dell’ASL Salerno con il dottor Gennaro Sosto e il dottor Primo Sergianni né la referente della Diabetologia dell’ASL Salerno, la dottoressa Pasqualina Memoli, abbiano chiara la normativa regionale che non esclude la presenza di centri ospedalieri di assistenza diabetologica. L’ambulatorio di Diabetologia ospedaliero non vuole sostituirsi ai CAD né all’assistenza di I livello ma fornire supporto a questi ultimi, già oberati di lavoro per il crescente aumento dei pazienti diabetici. Inoltre, ad esempio nell’ospedale di Eboli come in altri ospedali sono presenti U.O. di Oculistica, di Cardiologia ed UTIC, Neurologia, Malattie Infettive e di Nefrologia che consentono una gestione olistica ed integrata del paziente, fornendo tutti i mezzi necessari per la sua gestione multidisciplinare. Non consentire un accesso privilegiato a pazienti appena dimessi o con complicanze tali da richiede un ricovero ospedaliero lede il diritto del malato all’accesso alle cure anche per le conseguenze dovute alla malattia diabetica”.

“Secondo il Decreto Legge del 7 giugno 2024, è fatto divieto alle aziende sanitarie e ospedaliere di chiudere le attività di prenotazione di cui all’articolo 1, comma 282, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Tale decreto legge, invece, indica le misure urgenti da adottare per ridurre le liste di attea – concludono – Tali pazienti sono per lo più anziani e con problematiche severe, proprio perché sono stati a lungo trascurati dal punto di vista diabetologico. Chiediamo dei chiarimenti in merito”.

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