Lettera aperta alla redazione di Carlo Maucioni
Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Ma dal Vallo di Diano, a metà dell’arco temporale di vigenza del titolo di ‘capitale’, nessuna iniziativa di politica culturale – o di politica tout court – che provi a legare questo territorio alla Città dei Sassi, che provi a sfruttare la vicinanza della Capitale Europea della Cultura. Nonostante il Vallo di Diano sia geograficamente incuneato nella Basilicata. Nonostante quella koinè culturale che già nella toponomastica lega il Cilento (Vallo della Lucania) e il Vallo di Diano (Atena Lucana) alla Basilicata e che periodicamente, ma anche in tempi recenti, è stata invocata per ipotizzare la Grande Lucania o la terza provincia lucana comprendente i territori del Basso Salernitano. Il Vallo di Diano dista circa 90 km da Matera; in termini politici, il Vallo di Diano dista infiniti anni luce dalla Capitale Europea della Cultura 2019. Il Vallo di Diano assente nella Città dei Sassi nel corrente anno del Signore. Napoli caput mundi universitatis; dalla cultura allo sport ma il risultato non cambia: Vallo di Diano assente.
Come il Cristo carloleviano, anche le Universiadi 2019 si sono fermate a Eboli, precisamente al PalaSele, che ospita la pallavolo. Neppure la Fiaccola ha sfiorato il Vallo di Diano, neanche nella tappa che – intelligentemente – ha unito la Capitale Europea della Cultura alla città sede delle Universiadi. Delle 18 discipline sportive di questa 30esima edizione delle Universiadi estive, neppure una si svolge negli impianti sportivi del Vallo di Diano, neanche per gli allenamenti. E nulla assoluto neppure per la ricettività.
Le “olimpiadi” degli universitari si svolgono in 33 comuni della regione e in circa 70 impianti, con atleti ospitati in sette villaggi tra le province di Napoli, Salerno e Benevento. Ma non nel Vallo di Diano. La brochure del programma culturale legato alla manifestazione presenta in copertina i templi di Paestum. Ma né in copertina né nelle restanti pagine si fa il benché minimo cenno ai “grandi attrattori” Certosa di Padula, Grotte di Pertosa, Teggiano città medievale. Dunque, ricco il programma culturale legato alle Universiadi. Ma non nel Vallo di Diano.
“La designazione di Napoli quale sede della Universiade 2019 rappresenta non solo un successo, ma anche una straordinaria opportunità per la città, la Campania e l’Italia intera per promuovere in tutto il mondo i propri valori e le proprie ricchezze e rilanciare un’immagine di terra della cultura e dello sport”, si legge nel sito ufficiale della manifestazione: l’Universiade quale opportunità. Ma non per il Vallo di Diano.
Eppure, sui “grandi attrattori” Certosa – Grotte – Teggiano in tempi non lontanissimi sono stati riversati fiumi di soldi pubblici per la loro promozione. Qual migliore occasione delle Universiadi per promuoverli e, anzi, per cominciare ad incassare risultati economici? Eppure, nel Vallo di Diano c’è il Centro Sportivo Meridionale, realizzato tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, un complesso sportivo che si estende su una superficie complessiva di circa 150.000 mq. e che comprende un campo di calcio con pista d’atletica, un palazzetto dello sport comprensivo di campo di gioco polifunzionale, un impianto natatorio al coperto con piscina con vasca nuoto 25,00×16,60 m. e vasca apprendimento 11,00×10,00 m., una piscina scoperta olimpionica ed altro ancora. “E’ di proprietà del Consorzio Centro Sportivo Meridionale – Bacino SA3, che raggruppa ben 45 comuni della provincia di Salerno in particolare comuni del Vallo di Diano, Cilento e Golfo di Policastro, dei quali 19 nel Vallo di Diano”, si legge nel relativo sito web; dunque, se ne sottolinea la natura giuridica pubblica e la gestione politica.
Ah, la politica: dobbiamo forse alla classe politica che governa il territorio tutti i niente, i neppure, i neanche, i né, i nulla, i non pervenuto del Vallo di Diano rispetto a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e rispetto alle Universiadi estive 2019 a Napoli? Dobbiamo forse alla classe politica che governa il Consorzio Centro Sportivo Meridionale – Bacino SA3 la mancata candidatura del Centro Sportivo Meridionale quale sede di gare o allenamenti delle Universiadi? Dobbiamo forse al Partito Democratico (ancora partito di maggioranza in diverse istituzioni comprensoriali del Vallo di Diano, ivi compreso il Consorzio Centro Sportivo Meridionale – Bacino SA3) la totale incapacità di sciogliere i nodi politici e personali che imbalsamano il Consorzio SA3 e ne impediscono una gestione illuminata e programmatica – che avrebbe dovuto intercettare l’opportunità Universiadi? Dobbiamo forse alle minoranze e opposizioni nei vari enti locali e comprensoriali l’incapacità di denunciare la vista corta di chi governa/amministra e non vede opportunità in Matera 2019 e Universiade 2019? Dobbiamo forse all’intellighenzia locale il silenzio su tutto questo e la non produzione di correnti di pensiero e modelli di sviluppo alternativi rispetto a quelli correnti?
Le domande sono retoriche, contengono già la risposta che è sì a tutte le domande: sì, dobbiamo alla classe politica che governa il territorio i non pervenuto del Vallo di Diano rispetto a Matera e Universiadi 2019; sì, dobbiamo alla classe politica che governa il Consorzio SA3 la mancata presenza del Centro Sportivo Meridionale tra le sedi dell’Universiade; sì, dobbiamo al Partito Democratico l’incapacità di sciogliere i nodi che imbalsamano il Consorzio SA3; sì, dobbiamo alle minoranze politiche locali il silenzio su tutto questo; sì, dobbiamo all’intellighenzia locale la non produzione di visioni innovative circa il presente e il futuro del comprensorio.
Una volta il Vallo di Diano era una palude. Ci accontentiamo della palude nella quale sembriamo essere ricaduti oppure riusciamo a dare risposte differenti agli interrogativi di cui sopra?
– Carlo Maucioni –