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“C’è di mezzo il mare”, la campagna di Greenpeace in difesa dei mari domani a Salerno

Ornella Bonomo 9 Giugno 2023

“C’è di mezzo il mare”, la campagna di Greenpeace partita il 30 maggio dall’Argentario, domani e domenica 11 giugno fa tappa a Salerno.

La spedizione di Greenpeace Italia ha lo scopo di documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari e denunciare i crescenti impatti della crisi climatica e dell’inquinamento da plastica. L’associazione ambientalista chiede, con urgenza, l’istituzione di una rete efficace di aree marine protette pari al 30% dei nostri mari entro il 2030. Per aumentare l’impatto mediatico dell’iniziativa, Greenpeace ha coinvolto diverse attrici e attori della famosa serie tv “Mare Fuori” che si sono uniti all’appello per proteggere il Mediterraneo.

Assieme a Greenpeace entra in campo domani la Lega Navale Italiana che, presso il porto Masuccio salernitano, porterà avanti un progetto educativo con i giovani ragazzi della Casa di Reclusione Attenuata di Eboli per reinserirli nel mondo lavorativo.

“I nostri mari giocano un ruolo chiave nella mitigazione dei cambiamenti climatici, nella produzione di ossigeno e per il nostro sostentamento. Eppure c’è chi, senza scrupoli, li inquina e li sfrutta in modo insostenibile – dichiara Giuseppe Ungherese, di San Pietro al Tanagro e responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia -. Plastica e microplastiche, sostanze contaminanti, pesca distruttiva, cambiamenti climatici e attività estrattive mettono a rischio la biodiversità unica e straordinaria che popola il Mediterraneo. Servono misure efficaci di tutela: un impegno formalmente già preso dall’Italia che è necessario subito concretizzare”. 

Oltre alle attività in mare, Greenpeace ha organizzato una serie di eventi in alcune località e isole della costa Tirrenica interessate dalla spedizione, tra cui Salerno e Ischia.

Sempre in difesa del mare, a seguito dell’accordo sul Trattato Globale sugli Oceani raggiunto nei mesi scorsi sotto l’egida delle Nazioni Unite, Greenpeace lancia un appello rivolto ai ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e per la Protezione Civile e le Politiche del mare per chiedere di accelerare l’istituzione di una rete efficace di aree protette che tuteli il 30% dei mari entro il 2030. Un impegno, quest’ultimo, già preso dall’Italia e dall’Unione Europea e confermato dalla COP15 della Convenzione per la Biodiversità lo scorso dicembre, che richiede ora di essere concretizzato.

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