L’imenottero Cinipide Dryocosmus Kuriphilus Yatsumatsu é l’insetto che potrebbe mandare in rovina i castagneti di Rofrano. Il problema é fortemente sentito dai castanicoltori del posto, che si sono uniti spontaneamente in un gruppo che da due anni ha dichiarato guerra biologica all’insetto killer. Un comitato che unisce un po’ tutto il paesino, di cui le castagne sono tipiche, nato dall’esigenza di fronteggiare nel lungo periodo la presenza del parassita, che attacca i frutti e ne inibisce la produzione, creando gravi danni anche agli accrescimenti legnosi delle piante. Danni che possono poi avere riflesso nell’economia locale: la raccolta delle castagne, infatti, costituisce una risorsa significativa per il paese cilentano.
Torymus é invece l’insetto “buono”, l’antagonista naturale del Cinipide galligeno, che gli agricoltori rofranesi adottano e pagano a proprie spese, ormai dalla primavera del 2013, per contrastare l’infestante e curare i castagni. “I 4 lanci finanziati, programmati ed effettuati dalla Regione in due anni – dichiarano dal comitato, tanto impegnato nella lotta al Cinipide da non aver avuto il tempo di assegnarsi un nome vero e proprio – sono chiaramente insufficienti. Per sopperire alla mancanza di attenzione delle istituzioni, ci siamo autotassati per effettuare lanci piú frequenti e nel periodo giusto. 47 lanci totali, quelli di cui avevamo bisogno. Abbiamo anche organizzato due manifestazioni in cui abbiamo informato tutti i produttori sulla profilassi da seguire nel tempo per salvare i nostri castagneti“.
I castanicoltori, sempre seguiti da un agronomo, hanno ormai imparato le procedure e capito quando e come agire. 16 i lanci effettuati ieri: l’operazione consiste nel rilascio degli insetti “buoni” nei castagneti in cui intervenire, che vanno poi a insediarsi nei “gusci” (galle, in gergo) degli insetti “cattivi”, annientandoli.
– Gianpaolo D’Elia –