“L’acqua è un bene comune e non deve essere assolutamente sprecata”. Sono queste le parole che il professore Giuseppe Cilento ripete da ormai un anno. Ed è proprio la tutela dell’acqua ad averlo spinto a dar vita a un Comitato denominato “Almenolacqua”.
Quest’ultimo è nato l’estate scorsa per sensibilizzare l’intera collettività circa le problematiche relative alla presenza o meno dell’acqua nel territorio Cilentano e al suo utilizzo.
“Non è vero che abbiamo carenza di acqua dovuta alla siccità. Di acqua in tutte le sorgenti del Cilento ne abbiamo in abbondanza. Il problema reale è che l’acqua viene sprecata”. Su questo concetto insiste il professore Cilento che nella giornata di ieri ha inviato alla Consac una lettera di protesta a nome del Comitato.
Il problema più grande, oggetto della lettera, è rappresentato dalle tubature ormai vecchie e obsolete, fatte agli inizi degli anni Ottanta che, secondo il comitato, andrebbero assolutamente sostituite perché comportano uno spreco d’acqua non indifferente. Sostituzione che potrebbe avvenire con il milione e seicento mila euro che la Regione Campania ha stanziato a favore della Consac, sia per la creazione di pozzi e sia per la realizzazione di due impianti di potabilizzazione, per scongiurare il pericolo della siccità.
Tutti interventi questi, come si può leggere nella lettera del comitato, inutili a risolvere davvero il problema, perché il problema reale non è la mancanza d’acqua.
“Le sorgenti producono un miliardo di metri cubi d’acqua a fronte di un fabbisogno generale di soli venti milioni di metri cubi per l’intero territorio – afferma il professore Cilento – il vero problema è costituito da un’inefficiente manutenzione, che negli anni ha portato solamente a notevoli disservizi e a un aumento delle tariffe dell’acqua”.
Chiara e netta è la posizione del Comitato che alla fine della lettera chiede un incontro con i dirigenti della Consac per capire in che direzione l’ente si muoverà.
– Maria Emilia Cobucci –