Il 21 luglio scorso sono state approvate le nuove aliquote IMU del Comune di Castellabate. Come noto, la nuova IMU comprende anche la vecchia TASI e le aliquote minime e massime da applicare alle varie unità vengono stabilite a livello nazionale.
E’ però libera facoltà dei Comuni decidere quale aliquota scegliere all’interno di quei parametri. Per esempio, alla categoria C1 (negozi e botteghe) può essere applicata una qualsiasi aliquota che sia compresa tra il valore minimo di 0,76% e il valore massimo di 1,06%.
“Per Castellabate, la maggioranza ha scelto il massimo della tassazione, l’1,05%. Così anche per tutti gli atri immobili – sottolinea il consigliere di opposizione Luigi Maurano -. Quindi, se nel nostro comune i cittadini pagano quasi il massimo di IMU è solo e soltanto per le scelte della politica locale“.
Per questo motivo Maurano ha presentato ufficialmente una proposta per abbassare l’aliquota IMU per negozi, botteghe, bar, ristoranti e pizzerie, sia utilizzati direttamente dai proprietari degli immobili che dati in affitto. Si tratta di circa 361 attività.
“361 famiglie, senza contare i dipendenti e l’indotto che generano – dichiara -. Bisogna applicare l’aliquota minima prevista per legge (0,76%). Nel caso in cui queste attività vengano svolte in locali commerciali in affitto allora bisognerà prevedere l’abbassamento dell’aliquota IMU per i proprietari degli immobili se e solo se gli stessi ridurranno il canone di affitto di almeno il 30% per un minimo di tre mesi consecutivi. Quindi con quest’azione i gestori di negozi, bar, ristoranti risparmierebbero il 30% sull’affitto mensile per almeno tre mesi. Allo stesso modo i proprietari degli immobili risparmierebbero sull’IMU“.
Il consigliere di minoranza di Castellabate propone altresì di applicare l’aliquota minima anche per gli immobili di proprietà o in affitto degli imprenditori di età inferiore a 45anni.
“Se si vuol aiutare e far ripartire l’economia locale, e con essa l’occupazione – conclude -, bisogna abbassare le tasse. S’innescherà un circolo economico virtuoso“.
– Paola Federico –