Nell’ospedale “San Carlo” di Potenza sono stati eseguiti con successo interventi chirurgici di grande rilevanza su due gemelli lucani di dieci anni affetti da cataratta congenita bilaterale, con grave deficit visivo.
I piccoli pazienti, inutilmente e infruttuosamente in lista d’attesa in ospedali di altre regioni, hanno trovato nell’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza un eccellente punto di riferimento per la loro salute visiva. La Direzione generale ha infatti accolto prontamente la richiesta di cura per un intervento altamente tecnologico, con utilizzo di cristallini artificiali innovativi. Questi dispositivi offrono un vantaggio fondamentale: la capacità di vedere sia da lontano che da vicino, migliorando significativamente la qualità di vita.
“L’unità di Oculistica dell’Azienda – commenta soddisfatto il direttore generale Giuseppe Spera – si conferma così centro di eccellenza a livello nazionale, grazie a competenze indiscusse e ad una costante implementazione tecnologica. L’acquisizione di tecnologie all’avanguardia, volute da questa direzione e presenti solo in poche strutture pubbliche italiane, sta portando a risultati concreti e di grande impatto, anche in linea con le azioni di potenziamento della chirurgia pediatrica. Gli interventi chirurgici effettuati rappresentano un importante successo non solo per i due bambini e la loro famiglia, ma anche per l’intera comunità medico-scientifica. La nostra Azienda continua a distinguersi per l’impegno nell’innovazione e nella risposta efficace e tempestiva ai bisogni di salute dei pazienti, consolidandosi come punto di riferimento della chirurgia oftalmica pediatrica, modello di sanità d’eccellenza”.
“Operare la cataratta congenita è molto diverso rispetto a un intervento su un adulto – spiegano i dottori Domenico Lacerenza, direttore della Struttura Interaziendale Complessa di Oculistica e Alessandro Mancino, dirigente medico nella medesima unità operativa – La principale difficoltà risiede nella natura stessa dei tessuti infantili, ricchi di collagene, una proteina altamente elastica che rende la chirurgia più complessa rispetto agli interventi standardizzati sugli adulti. Inoltre, la riabilitazione post-operatoria rappresenta una fase cruciale: mentre un adulto operato di cataratta recupera immediatamente la capacità visiva grazie all’esperienza pregressa del cervello, un bambino con cataratta congenita non ha mai sviluppato una visione ottimale. Per questo motivo, una volta impiantati i nuovi cristallini, è necessario avviare un percorso di apprendimento visivo. Il cervello dei piccoli pazienti deve essere educato a interpretare correttamente le immagini, acquisendo progressivamente la capacità di vedere in modo chiaro sia da vicino che da lontano”.
I due piccoli pazienti sono ritornati alla loro quotidianità dopo gli altrettanti due interventi chirurgici eseguiti a distanza di un mese e riusciti perfettamente, che hanno restituito loro la gioia di una visione completa e ottimale. Ora seguiranno un percorso di controlli periodici e riabilitazione visiva per garantire uno sviluppo visivo armonico e duraturo.