La Corte di Appello di Salerno ha riformato la condanna all’allenatore di calcio Gennaro Russo per violenza sessuale su minorenni. L’uomo, mister della squadra di calcio femminile Magna Graecia di Eboli, fu accusato di abusi sessuali nei confronti di calciatrici poco più che quindicenni. Il secondo grado di giudizio ha confermato i tre capi di imputazione e lo ha condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione. In primo grado era stato condannato a 9 anni.
Tre le ragazze che in un caso hanno denunciato lo stupro e in altri due palpeggiamenti e tentativi di violenza. Gli episodi denunciati risalgono a un periodo che va dal 2012 al maggio del 2013. L’uomo più volte aveva mostrato verso le sue allieve palesi attenzioni dimostrate tramite approcci, carezze spinte e aveva poi consumato un rapporto con una ragazza.
Fu poi la stessa giovane a rompere il silenzio facendo aprire l’indagine. Subito dopo arrivarono le conferme di altre ragazze, che all’uomo, originario di Napoli e residente ad Agropoli, hanno attribuito più di un tentativo di violenza e abusi sessuali continuati nel tempo. Ad inchiodare l’uomo anche la registrazione di due conversazioni, in cui l’imputato ammetteva di aver avuto con una delle calciatrici un rapporto sessuale completo.
Quest’ultimo si era appellato per chiedere una nuova istruttoria; richiesta rigettata dalla Corte. Il procuratore generale ha chiesto la conferma della pena del primo grado, così come le parti civili.
– Chiara Di Miele –
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