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“Abbiamo ricevuto il tuo curriculum” e “Ti spetta un rimborso”. La Polizia lancia il monito sulle nuove truffe

Zenda Cimino 17 Aprile 2025

Una nuova truffa telefonica con una promessa di denaro si sta diffondendo tra gli utenti.

Tante persone, aprendo la propria mail, hanno ricevuto un messaggio da parte del Ministero della Salute in cui si legge “a seguito di una recente verifica sui tuoi versamenti, abbiamo rilevato un pagamento in eccesso relativo a due mensilità al Servizio sanitario nazionale. Di conseguenza ti spetta un rimborso pari a 234,40 euro“: si tratta di phishing.

A lanciare il monito è la Polizia di Stato che ricorda: “All’invito di fornire i dati necessari per ottenere quanto promesso non bisogna cascarci, perché si tratta di una nuova truffa che sta popolando la rete. Ogni volta che arrivano mail sospette che promettono denaro come in questo caso un rimborso, si raccomanda di non cliccare sul link, non inserire dati personali e di verificare la veridicità nei siti istituzionali da cui provengono”.

Tra le altre truffe sta dilagando quella della chiamata registrata in cui una voce dice di aver “ricevuto il tuo curriculum“ invitando poi ad aggiungere un numero telefonico su WhatsApp per discutere dell’offerta di lavoro.

Anche questo è un metodo usato dai truffatori per diffondere virus e rubare dati sensibili: la persona che sta cercando lavoro potrebbe pensare che si tratti di una risposta a un curriculum inviato più o meno recentemente ed è per questo che il destinatario della chiamata potrebbe accettare di proseguire la conversazione su WhatsApp, come richiesto dalla voce registrata.

Quando la conversazione prosegue su WhatsApp l’utente viene invitato a cliccare su un link, magari con la scusa di compilare moduli necessari all’assunzione, ma in realtà è soltanto un malware usato per rubare informazioni personali o dati finanziari.

Dunque è opportuno alla ricezione della chiamata interromperla subito e segnalare e bloccare il numero. Se possibile è consigliabile attivare un anti-spam. In caso di raggiro è opportuno segnalare l’accaduto alla Polizia Postale.

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