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A Pollica la “Marcia della Legalità” per ricordare Angelo Vassallo. Il fratello:”Gli assassini saranno trovati”

Chiara Di Miele 4 Settembre 2023

L’immagine di Angelo Vassallo domina il porto di Acciaroli, dall’alto della torre. Tutti insieme, in marcia, in silenzio, dalla Grande Onda al luogo dove il 5 settembre 2010 il Sindaco Pescatore ha perso la vita, ucciso da una mano omicida, ad oggi ignota. Nessun mandante, nessun colpevole. Il lungo striscione che richiede verità scivola attraverso le strade di Acciaroli, in un silenzio assordante. Le emozioni, tumultuose, spingono però l’animo fino ad arrivare ad un luogo simbolo di legalità e desiderio di riscatto.

“Sarà l’ultima marcia che faremo ad Acciaroli, perché gli assassini di Angelo saranno assicurati alla giustizia, questo avverrà domani o fra 364 giorni, ma avverrà – assicura Dario Vassallo -. È mio dovere richiamare l’attenzione pubblica, a 13 anni dall’assassinio di mio fratello. Angelo Vassallo rappresentava una voce scomoda e indipendente nella politica abituale del territorio. Una voce che ha sempre cercato di difendere i valori e l’identità della sua comunità. È evidente che dava fastidio a coloro che intendevano sfruttare questo territorio. In questo tragico crimine la giustizia deve intensificare i suoi sforzi per trovare la verità. Ringrazio ognuno di voi che ha percorso centinaia di km per essere qui oggi. La marcia non è solo un omaggio ad Angelo, ma alla democrazia, allo Stato, alla Costituzione. Sicuramente arriveremo alla verità entro un anno. Noi però non abbasseremo mai la guardia, neanche dopo aver preso gli assassini di Angelo“.

Insieme a Dario c’è Massimo, l’altro fratello del Sindaco Pescatore. E ancora il senatore M5S Luigi Nave, membro della Commissione Antimafia, il consigliere regionale Michele Cammarano, Barbara Tebaldi della Segreteria nazionale FIOM, lo storico segretario di Vassallo Gerardo Spira, l’ex consigliere comunale di Agropoli Gisella Botticchio. E non solo. Ci sono giovani e meno giovani, tra i quali anche cittadini dalla Puglia e dalla Calabria. In corteo anche la presenza straordinaria del Maestro Fernando Alfonso Mangone, che ha donato una sua opera d’arte alla Fondazione, in concomitanza con la marcia di commemorazione dedicata ad Angelo Vassallo, che ha richiamato partecipanti da ogni parte del Paese per onorare la sua vita e il suo impegno per l’ambiente marino. Il Maestro Mangone, con il suo contributo artistico e la sua partecipazione alla marcia, ha sottolineato l’importanza di preservare il ricordo di Vassallo e il suo straordinario lavoro come Sindaco Pescatore. Il quadro “Sia Luce”, donato dal Maestro Mangone, cattura la bellezza e la serenità del mare e rimarrà esposto presso la Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore come simbolo tangibile dell’amore per l’ambiente marino e il legato di Angelo Vassallo. “Ringrazio il Maestro Mangone – insiste Dario – perché la sua opera sarà essenza della Fondazione. Anche l’arte è fondamentale per arrivare alla verità in uno Stato democratico“.

In un appassionato appello Dario Vassallo chiede giustizia e ribadisce l’importanza di preservare il legato di suo fratello. Un discorso commovente tenuto sul luogo del delitto, in cui Dario sottolinea la necessità di mantenere viva la memoria di un Sindaco che ha dato la sua vita per proteggere e preservare il territorio che amava.

“La Fondazione Angelo Vassallo e il movimento giovanile che sta emergendo in questo territorio continueranno a difendere e proteggere i valori e la storia della nostra terra. Angelo è stato un esempio per moltissimi amministratori e giovani che ogni anno si impegnano a Pollica per mantenere viva la sua memoria contro chi intende cancellare la sua memoria dalla storia del territorio. Non permetteremo che venga dimenticato e continuerà a essere un faro per tutti” ha dichiarato.

A sollevare interrogativi sull’assenza di rappresentanti istituzionali del Cilento e della Campania alla marcia interviene il senatore Luigi Nave: “Le istituzioni devono funzionare. Siamo stati eletti per rappresentare i cittadini che ci hanno votato. Oggi alla commemorazione in memoria di Angelo mancano sindaci, amministratori. Il primo appello è invitare i cittadini ad andare al voto, per avere una politica di qualità. Se oggi mancano rappresentanti delle istituzioni locali campane, consiglieri, sindaci, fasce tricolori, allora un problema c’è. Una mancanza c’è. Diventa importante stabilire il concetto di verità e cercare di seguire un principio di priorità per i delitti di mafia. Come Commissione metteremo il massimo dell’impegno“.

Al fianco della Fondazione anche la FIOM. “C’è un solo patto che può proteggere la verità, la dignità e la democrazia ed è la Costituzione. Oggi in questa marcia come FIOM abbiamo percorso un sentiero di dignità – sottolinea Barbara Tebaldi – Dove c’è coraggio noi metalmeccanici ci siamo. Un grande sindaco lotta per la legalità. Senza legalità e senza dignità non c’è lavoro. Senza lavoro viene meno la legalità. Qui è stato ucciso un uomo giusto“.

Racconta il suo legame personale con Angelo, conosciuto quando era ancora ragazzo, agli inizi del suo impegno sociale, il consigliere Michele Cammarano: “Abbiamo lavorato insieme. Si comprendeva in lui il segno di un’effervescenza culturale. Aveva, da sindaco, una visione che affidava al territorio. È complicatissimo vivere le aree interne, avere una mente fervida, un’idea di sviluppo dei piccoli borghi proiettati al futuro: servono menti illuminate come quella di Angelo. Un esempio amministrativo da seguire. Onesto e perbene”.

“È stato il mio Presidente in Comunità Montana – esordisce Gisella Botticchio in un intervento appassionato mentre indossa fiera la t-shirt con il volto di Angelo – Lui era un faro, un ambientalista. Non è retorica. Parlava di progettualità, di sviluppo del territorio e di giovani. Combatteva per la sua terra. Tutelava il mare e la sua prima azione da sindaco fu la realizzazione del depuratore. Sempre vicino agli ultimi. La sua era una missione: Angelo era un vero politico, un Politico della strada. Questa maglietta non la toglierò finchè non troveremo i colpevoli. Abbiamo perso una via maestra. Cosa offriamo oggi ai nostri giovani? Che politica vogliamo per il nostro Cilento? Angelo era al fianco della gente. Come è possibile che dopo 13 anni oggi qui mancano le istituzioni importanti? Serviva l’invito? No, non serve l’invito per la marcia silenziosa per la ricerca della verità sull’assassinio di Angelo. Oggi qui dovevamo avere almeno 50 fasce tricolori, autorità e loro delegati. Per me è un orgoglio essere qua. Angelo non può essere dimenticato“.

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