A Polla si è tenuto un convegno per discutere delle ricerche archeologiche nella Grotta condotte dall’Università del Molise sotto la direzione scientifica della professoressa Antonella Minelli.
“Ringrazio i ricercatori dell’Università del Molise – le parole del Sindaco Rocco Giuliano – che hanno avuto modo di spiegarci cosa sono riusciti a ricavare da queste ricerche archeologiche. Ringrazio l’assessore Citarella per aver organizzato questo evento.”
Una prima esplorazione del sito fu compiuta nel 1927 ma è tra il 1956 ed il 1958 che i geologi la esplorarono a fondo realizzando una pianta accurata dell’intera cavità così come è conosciuta oggi. Si dovrà attendere però il 1971 affinché la Soprintendenza archeologica effettui una prima campagna di scavi regolari.
“Ci troviamo qui in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che sono state istituite dal Ministero dei Beni Culturali – afferma l’assessore Maria Citarella – quest’anno, insieme al Forum dei Giovani, abbiamo pensato di aprire le Grotte dove in questi giorni sono in corso delle ricerche archeologiche”.
“All’interno dell’ambiente di uso sepolcrale – spiegano i ricercatori – è stato possibile ricostruire un vero e proprio rituale che comportava la presenza di individui inumati. Sono due maschi e una femmina giovane, probabilmente deposti in diverse fasi temporali. Sono stati rinvenuti corredi associati tra cui manufatti in pietra come lame in ossidiana, lame in selce, accette miniaturistiche, resti faunistici di erbivori e contenitori ceramici frammentati con elementi decorativi fortemente diagnostici per l’Eneolitico finale e la prima Età del Bronzo”.
Ulteriori analisi sul materiale ritrovato aggiungeranno presto nuove informazioni che permetteranno di ampliare il quadro delle conoscenze sulle dinamiche di occupazione della Grotta di Polla in un arco cronologico piuttosto ampio e in un’area strategica quale è il Vallo di Diano, crocevia nel tempo di uomini e culture.
Durante l’incontro sono stati illustrati i reperti ritrovati nella Grotta tra cui scheletri umani e cocci. In particolare, è venuto alla luce un vaso che potrebbe essere unico nel suo genere in Italia. Per maggiori dettagli si dovranno attendere le analisi dei ricercatori.
– Elena Francesca Comuniello –