“Non accettiamo soluzioni non concordate con il territorio. Chi non condivide il nostro progetto politico a sostegno del territorio si consideri fuori dalla maggioranza“.
E’ quanto afferma il Presidente della Comunità Montana Alburni, Pino Palmieri, all’indomani dell’incontro tenutosi nella sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni convocato per discutere dell’emergenza cinghiali, dopo le numerosissime sollecitazioni del territorio, esasperato dall’opera di distruzione perpetrata negli ultimi anni da parte degli ungulati.
L’Ente montano ha deciso di diffidare il Parco e chiedere l’immediata sospensione del bando per la cattura e la vendita dei cinghiali vivi.
“Una soluzione che non piace alla maggioranza della Comunità Montana – spiega Palmieri – che, nell’ultimo Consiglio comunitario, aveva deciso di non partecipare all’incontro per testimoniare la propria contrarietà a questa soluzione, dal momento che i membri dell’Ente non vogliono accettare soluzioni non concordate con il territorio“.
“Ma nonostante gli accordi presi in consiglio – continua – qualcuno ha comunque deciso di percorrere una strada in solitaria, partecipando all’incontro e quindi dimostrando non solo di volere agire individualmente, ma probabilmente di non condividere il progetto comune. La maggioranza politica degli Alburni non partecipa a riunioni improduttive dell’assemblea del Parco e contrasta iniziative personalistiche“.
Nei prossimi giorni, nel corso di un appuntamento che si terrà a Roscigno Vecchia, la Comunità Montana Alburni segnerà un passo decisivo nella battaglia del territorio contro il Parco. Il 18 settembre alle ore 12.00 si chiederà pubblicamente a deputati e senatori di sottoscrivere la proposta di modifica della legge istitutiva del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sostenuta dalla Comunità Montana degli Alburni.
“È il momento di scegliere da che parte stare” conclude Palmieri.
– redazione –
Siccome in Italia tutto è possibile, ai “buonisti” propongo una delibera di scolarizzazione dei cinghiali, in questo modo basterà apporre delle tabelle con su scritto – Fondo privato con colture in atto –
unica soluzione che possa dare soluzioni al problema cinghiali è aumentare il numero di selecontrollori almeno tre per comune ricandente nel parcoe portare i confini del parco 8/900 metri sul L/M almeno la dove possibile, così facendo si risolve il problema cinghiali e non solo urbanistico ecc.ecc. che condizionano la vita a tanta povera gente !