Si è spento ieri all’età di 93 anni, a Massafra, in provincia di Taranto, Cosimo Damiano Fonseca, che fu fondatore e primo Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, aperta nei primi anni ’80 durante la ricostruzione post terremoto.
Accademico dei Lincei e Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, Fonseca è stato punto di riferimento della cultura meridionale, medievalista tra i più noti e apprezzati e ha ricoperto numerosi e importantissimi incarichi.
Nel 1954 venne ordinato sacerdote e nel 1956 conseguì il dottorato in Teologia. Nel 1961 conseguì anche il dottorato, per gli studi storici, alla Cattolica di Milano, dove fu assistente di Cinzio Violante e poi docente di Storia medievale, disciplina che insegnò all’Università di Lecce, dove fu, per nove anni, preside della facoltà di Lettere e Filosofia.
Dopo aver insegnato Storia medievale e Storia del cristianesimo all’Università di Bari, fu fondatore e primo Rettore dell’Università della Basilicata, incarico che gli fu rinnovato per quattro mandati fino al 1992.
“Nei 12 anni di rettorato – si legge nel ricordo di UniBas – invitò a Potenza personaggi pubblici come il pontefice Giovanni Paolo II e i presidenti della Repubblica Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro. Ma parallelamente teneva con regolarità le sue lezioni universitarie, affascinando gli studenti, molti dei quali ora insegnano e lavorano e in parte proseguono anche nella Ricerca, dopo aver discusso con lui la loro tesi di laurea. Tra le scelte più significative del suo rettorato si può ricordare l’impostazione del progetto per la creazione del Campus universitario di Macchia Romana, finalizzato ad aggregare le attività universitarie in un unico polo, con tutti i servizi necessari. Il percorso è stato lungo, ma sicuramente ha portato alla realizzazione di una moderna e funzionale sede universitaria, strategicamente vicina anche al polo sanitario. A rafforzare gli assi culturali lucani contribuì anche la creazione da lui voluta dell’Istituto IBAM-CNR, inizialmente dedicato agli Studi Federiciani (1985), ma dalla vocazione fortemente interdisciplinare. Il desiderio di innestare con forza i centri culturali nel territorio lo indusse a spostare una parte delle attività nel castello di Lagopesole, per sigillare nei luoghi il rapporto genetico della regione con Federico II di Svevia. Ma l’impegno regionale si tradusse anche nella fondazione, nella sede di Matera, del primo tassello istituzionale dell’Università nella città dei Sassi: la Scuola di Specializzazione in Archeologia (1990). Una scelta ancora una volta lungimirante, perché individuava in Matera il potenziale polo per i Beni Culturali, che sarebbe nato nei decenni successivi e poi consacrato con la grande opportunità di Matera 2019. Al di fuori dell’Università si distinse nella guida operativa del Centro Studi Normanno-Svevi a Bari, per la creazione del Centro Studi Gioachimiti in Calabria (1982), del Centro Studi Melitensi (1993) e da ultimo del Centro Studi sulla Civiltà rupestre della Masseria San Domenico-Savelletri (2003); mentre l’Accademia dei Lincei era diventato un luogo sempre più identitario. Nonostante l’incedere degli anni non ha mai rinunciato alle sue funzioni sacerdotali, né ha perso lo spirito critico, ma soprattutto la capacità progettuale per nuove iniziative e percorsi di ricerca: una passione per la cultura e per le costruttive relazioni umane che costituisce un lascito esemplare per chi oggi continua a operare nell’Università della Basilicata e nel mondo accademico in generale. Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, Ignazio Marcello Mancini, i Rettori emeriti Gianfranco Boari, Francesco Lelj Garolla di Bard, Mauro Fiorentino, la Rettrice emerita Aurelia Sole e la comunità accademica tutta – si legge in conclusione – esprimono profondo cordoglio per la perdita del padre fondatore dell’Ateneo”.
Fonseca creò anche l’Istituto internazionale di studi federiciani del Consiglio nazionale delle ricerche, curò l’edizione critica delle “Constitutiones Melphitanae” per conto del Consiglio regionale della Basilicata e pubblicò per l’Enciclopedia Treccani “la Federiciana”. Tra i tanti incarichi ricoperti, è stato a lungo anche presidente della sezione saggistica del “Premio Letterario Basilicata”.
È stato per lungo tempo vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle università italiane e membro del Cun, il Consiglio universitario nazionale.
Tra i numerosissimi incarichi ricevuti nella sua prestigiosa carriera, è stato membro direttivo dell’Enciclopedia federiciana e collaboratore dell’Enciclopedia italiana. Ha fondato numerosi istituti culturali, tra cui l’Istituto internazionale di Studi Federiciani del Cnr, mentre nel 1993, a Taranto, ha fondato il Centro Studi Melitensi.
Numerosi i cordogli giunti ai familiari dello storico, tra cui quello del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi: “Sono addolorato per la scomparsa di un uomo che ha dato tanto al mondo culturale lucano e nazionale. Il professor Cosimo Damiano Fonseca sarà ricordato come una figura di straordinario rilievo nel panorama universitario. Ha contribuito in maniera determinante nella crescita e nello sviluppo della nostra comunità accademica, animato sempre da passione e competenza con una visione lungimirante del progresso, della conoscenza e della formazione. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita non solo per la Basilicata, ma per l’intero mondo della cultura e della ricerca. Ai suoi familiari, ai colleghi e agli studenti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprendere dai suoi insegnamenti, rivolgo le mie più sincere condoglianze a nome dell’intera Regione”.
“Esprimo il mio più profondo cordoglio per la scomparsa del professor Cosimo Damiano Fonseca, figura di straordinario spessore intellettuale e accademico, che ha lasciato un segno indelebile nella storia culturale e scientifica del nostro Paese e della nostra regione – ha aggiunto il Presidente del Consiglio regionale Marcello Pittella – . Fonseca ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla valorizzazione della storia medievale, contribuendo in modo determinante alla crescita e al prestigio dell’ateneo lucano e al consolidamento dell’identità culturale del Mezzogiorno. Il suo impegno e il suo esempio continueranno a ispirare le future generazioni di studiosi e studenti. A nome dell’intero Consiglio regionale, rivolgo ai familiari e ai suoi cari le più sincere condoglianze.”
I funerali saranno celebrati oggi alle ore 16 nella chiesa di San Lorenzo, a Massafra.