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Autonomia Differenziata. Domani a Potenza un presidio per dire No alla legge Calderoli

Zenda Cimino 24 Giugno 2024

“Con l’approvazione alla Camera della legge Calderoli l’Italia, una e indivisibile nata dalla Resistenza, si avvia a diventare il Paese delle disuguaglianze, con distanze sempre più marcate tra Nord e Sud, tra aree interne e aree urbanizzate. Si avrà la fine della Repubblica una e indivisibile con, potenzialmente, 20 sistemi scolastici, 20 sistemi sanitari, 20 normative ambientali e di sicurezza sul lavoro, 20 gestioni delle infrastrutture”.

Ad affermarlo è il Coordinamento regionale della Basilicata contro l’Autonomia Differenziata, costituito da forze politiche, sindacati, associazioni, comitati, che esprime preoccupazione e un forte dissenso su un progetto che rischia di compromettere in modo irreparabile il principio di universalità dei diritti soprattutto in ambiti particolarmente delicati quali sono, ad esempio, quello sanitario e dell’istruzione mettendo in risalto le criticità di un modello di federalismo regionale che non tiene conto delle enormi differenze oggi esistenti nelle diverse aree del Paese e soprattutto del divario in termini di ricchezza, infrastrutture e servizi.

“L’Autonomia Differenziata – sottolinea il Coordinamento – scardinerà il funzionamento del sistema d’istruzione nazionale ma anche di altri servizi pubblici, dalla sanità alle infrastrutture, dai porti agli aeroporti e poi strade e autostrade, giustizia di pace, protezione civile, facendo venir meno la tenuta del Paese ed emarginando i più vulnerabili e indifesi. Noi non ci rassegniamo e proseguiremo le azioni di lotta pacifica che la Costituzione ci consente e chiediamo che le Regioni ricorrano alla Corte Costituzionale in base all’articolo 127 della Costituzione. Inoltre fin da ora diamo disponibilità a costituire i Comitati referendari per la raccolta di almeno 550mila firme sul quesito referendario che i costituzionalisti metteranno a punto come proposto da La Via Maestra e a sostenere tutte le iniziative di carattere giudiziario per impedire che si giunga alle Intese da parte dei Presidenti di Regione, anche e soprattutto con l’aiuto dei sindaci”.

“Continueremo un’opposizione ferma e una lotta politica e sociale in difesa dell’universalità dei diritti, della coesione e solidarietà sociale nelle istituzioni e nelle piazze” fa sapere infine il Comitato che ha organizzato per domani, martedì 25 giugno, un presidio nei pressi delle sede della Regione Basilicata a Potenza.

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