Soltanto un mese fa, ad Eboli, il piccolo Francesco Pio è stato azzannato e ucciso da due pitbull davanti ad una villetta in località Campolongo. Sabato scorso a Pompei una bambina di 8 anni è rimasta ferita perchè aggredita da due pitbull. Un cane appartenente alla stessa razza nei giorni scorsi ha morso una donna di Mestre che stava passeggiando con il suo jack russell mandandola in ospedale. E i casi, anno dopo anno, si ripetono e aumentano, lasciando una scia di preoccupazione ma anche differenti posizioni in merito ai “metodi educativi” impartiti ai nostri amici a quattro zampe.
Per fare un po’ di chiarezza sulla questione abbiamo contattato Tommaso Castellano, addestratore cinofilo e fondatore di Scuolapercani, la Scuola cinofila più conosciuta in Italia e in Europa con sede a Paderno Dugnano, nel Milanese. La struttura, che ormai è uno dei più grandi centri cinofili europei, ha 6 campi di addestramento (5 outdoor e 1 indoor), 4 campi valutazione, 20 aree sgambo. Vanta uno staff di 25 collaboratori, tra cui 10 addestratori, ed ha accolto fino ad oggi oltre 6000 proprietari con i loro cani, dandogli la possibilità di ritornare a casa dopo avere ottenuto risultati tangibili, concreti e duraturi.
- Perchè i cani aggrediscono, spesso arrivando addirittura ad uccidere gli umani?
Un cane attacca perchè il suo patrimonio genetico prevede questo tipo di risposta in relazione agli stimoli che l’ambiente presenta. La docilità, che è una dote genetica del cane, è la sua capacità di accettare l’essere umano come suo naturale superiore, il che lo porta a non manifestare mai risposte aggressive a prescindere dal tipo di comportamento messo in atto. Quando abbiamo a che fare con un cane che arriva ad uccidere o ad aggredire un essere umano siamo davanti ad un soggetto sprovvisto di questa dote genetica, che definiamo quindi un soggetto indocile. L’altro aspetto da considerare è sicuramente la necessità di essere in grado di guidare il nostro amico a quattro zampe che, anche se indocile, ha la possibilità di vivere con l’uomo se è addestrato a farsi guidare.
- E quali sono i campanelli d’allarme che non vanno sottovalutati?
I segnali che non vanno sottovalutati sono tutti quelli che tendono a manifestare delle risposte aggressive, quindi ringhio e accenni di morso che sono quelli più visibili, risposte che i proprietari molto spesso tendono a sottovalutare. Oltre a questi segnali ne esistono tanti altri che sono predittivi della comparsa di risposte aggressive (tensione muscolare, occhiata particolare, chiusura della mandibola, piloerezione…). Questi sono i segnali che i proprietari tendono a non rilevare mai, ma sono indicativi del potenziale pericoloso dell’animale.
- Spesso si parla di razze pericolose. Esistono delle razze più pericolose di altre?
Sì, esistono. Ovviamente le caratteristiche morfologiche di una determinata razza la rendono a parità di comportamento espresso più o meno pericolosa. Quello che ci tengo a sottolineare è che oggi come oggi fare delle analisi in riferimento alla razza risulta essere molto superficiale, in quanto la selezione degli ultimi anni non è stata indirizzata alla ricerca di particolari caratteristiche caratteriali, motivo per cui è necessario valutare le caratteristiche del soggetto. Potremmo trovare labrador molto pericolosi, golden retriver molto pericolosi, così come rottweiler totalmente innocui.
- Quali sono i comportamenti da evitare e cosa fare quando un cane tenta di aggredirci?
Mai abbassarsi a toccare un cane, soprattutto se lo incontriamo per strada e non lo conosciamo. Se sta per aggredirci possiamo utilizzare uno spray al peperoncino, che lo Stato ci permette di portarci dietro, e spruzzarlo verso le sue narici. Se nelle vicinanze abbiamo un tavolo o una sedia dobbiamo usarli per difenderci, ma se non abbiamo oggetti utilizzabili per la nostra tutela l’unica chance è quella di puntare alla parte più sensibile del corpo, quindi allo stomaco.
- Solitamente dopo le notizie che riguardano l’uccisione di bambini da parte di cani aggressivi molte persone commentano affermando che sono solite lasciare serenamente i figli piccoli accanto ai loro pitbull o ad altre specie considerate aggressive. Tu, da addestratore, cosa diresti a questi genitori?
Il mio consiglio è quello di utilizzare sempre tutte le debite cautele, tendendo ad essere sempre attenti e soprattutto presenti quando cane e bambino si trovano all’interno dello stesso ambiente. Sconsiglio vivamente di lasciare cani e bambini da soli e invito tutti i lettori a utilizzare queste cautele anche nel momento in cui arrivino ospiti all’interno del nucleo abitativo.
- Come pensi si possano arginare, a livello normativo, le tante aggressioni da parte di cani di cui ormai si sente parlare sempre più spesso?
Stiamo affrontando una vera e propria emergenza a livello nazionale: si registrano 70mila aggressioni denunciate ogni anno e secondo le mie stime a denunciare è circa una persona su 100 aggredite. Per risolvere questo problema bisogna abolire tutte le ordinanze che obbligano i proprietari a non usare il collare a scorrimento, l’unico che in caso di attacco ci permette di staccare il cane con facilità. Se il cane mi prende una gamba io devo avere la possibilità di staccarmelo di dosso, non posso rischiare di morire. E’ poi necessario comminare sanzioni salate a chi lascia il cane libero per strada senza guinzaglio. Una pena pecuniaria di 250 euro non fa da deterrente, quindi bisognerebbe inasprirla e portarla fino a 5000 euro per la prima trasgressione e fino a 20.000 con detenzione di 15 giorni per la seconda trasgressione. I cani che pesano più di 15 kg dovrebbero portare la museruola e tutti, a prescindere dal peso, dovrebbero indossarla nei luoghi pubblici come bar, ristoranti, cinema e così via. Per ridurre i casi di aggressioni si devono inoltre abolire le cucciolate casalinghe e gli allevamenti amatoriali. Agli allevatori professionisti bisogna concedere una licenza e consentire di avere un registro: dopo una serie di casi di aggressioni causate dai cani provenienti da quel determinato allevamento va tolta la licenza. Ma si dovrebbe rendere obbligatoria anche l’assicurazione per la responsabilità civile sul cane a cui aggiungere l’assicurazione sanitaria. Chi non può permettersi queste spese annuali per garantire maggiore sicurezza allora non può avere un cane.