“Nessun posto al mondo” è un film documentario di Vanina Lappa, regista milanese che è rimasta affascinata dal Cilento e ha scelto di raccontare la storia di Antonio Pellegrino, allevatore di Caselle in Pittari che portava al pascolo gli animali sul Monte Cervati nel territorio di Sanza.
Dopo decenni di transumanze, il pastore Antonio non può più portare i suoi animali sulla “montagna sacra”, come viene definita nel documentario, a causa di nuove leggi imposte dal villaggio. Malgrado conflitti che vanno sempre più inasprendosi, Antonio cerca di resistere per mantenere il suo posto nella comunità.
“Dopo che una mia amica mi parlò del Cilento, andai a girare un cortometraggio in quelle zone e lì conobbi Antonio – racconta Vanina Lappa – ‘Nessun posto al mondo’ racconta la sua storia, quella di un pastore che non riesce a far convivere le sue leggi interiori con quelle della comunità. I compaesani di Antonio si concedono la trasgressione di ‘uscire dagli schemi’ una sola notte all’anno per la processione della Madonna: tra urla, grida, spari, questo pellegrinaggio è il modo del villaggio per spogliarsi delle regole sociali e ritrovare l’animalità”.
La vicinanza al mondo rurale ha sollevato nella regista questioni e riflessioni. “Come si può salvaguardare la propria parte animale facendo parte della società? È possibile o ‘nessun posto al mondo’ lo permette? Ho iniziato così a filmare, ho vissuto la storia di un luogo e ho partecipato al dramma intimo di un singolo che echeggia in un dramma collettivo: ho constatato infatti che i pastori di questo territorio, guardiani delle tradizioni legate ai ritmi della natura, stanno assistendo alla fine di un mondo“.
Attraverso Antonio, Lappa racconta la storia di questo territorio. “E’ il filo rosso di questa storia e il testimone di questo territorio, il personaggio attraverso il quale guardare questa parte di mondo”.
Nel documentario emerge il rapporto viscerale tra l’allevatore e i suoi animali. Antonio parla la loro lingua degli animali, gli unici con cui sembra riuscire a comunicare, incapace di riconoscersi nei suoi simili. Tra i frame emerge l’amara constatazione: nessun posto al mondo è come la sua montagna sacra dalla quale viene bandito, tanto da pagare a caro prezzo la sua libertà e quella dei suoi animali.
Protagonisti del documentario anche Carmine Pisano, di Caselle in Pittari e Vincenzo De Luca, di Sanza.
“Nessun posto al mondo” è stato selezionato nel concorso italiano al 64° Festival dei Popoli a Firenze. Ha ricevuto il premio del pubblico come miglior documentario.