
Il primo intervento al cuore in Italia di contemporanea sostituzione della valvola aortica e di quella mitralica con tessuto di ultima generazione è stato recentemente condotto con successo nelle sale operatorie della Cardiochirurgia dell’ospedale “San Carlo” di Potenza.
“Anche per severe patologie cardiovascolari il nosocomio potentino è in grado di assicurare eccellente qualità delle prestazioni erogate“. Così il Direttore generale Giuseppe Spera che, nel salutare con soddisfazione l’ottimo risultato della Cardiochirurgia del “San Carlo”, ha sottolineato la continuità nel percorso avviato da tempo, rammentando come “il Dipartimento Cardiovascolare guidato dal dottor Giampaolo Luzi ha già in passato eseguito per la prima volta in Italia l’impianto di una innovativa bioprotesi valvolare aortica, particolarmente indicata nei pazienti più giovani per le sue caratteristiche di lenta degenerazione nel tempo. La Cardiochirurgia dell’ospedale San Carlo conferma il proprio altissimo livello per utilizzo di presidi di ultima generazione, nonché per i migliori risultati italiani in termini di ridotta mortalità, pari alla metà rispetto alla media degli ospedali italiani, come evidenziato nel Programma nazionale esiti. L’utilizzo di tecniche mini-invasive, la disponibilità di protesi valvolari di ultima generazione, la possibilità di eseguire interventi trans-catetere con metodica completamente endovascolare e la prossima inaugurazione della sala operatoria ibrida di Cardiochirurgia andranno a rafforzare e ad ampliare la capacità di trattare in pieno il complesso ambito delle patologie cardiache di interessamento cardiochirurgico dell’adulto e assicurano alla Cardiochirurgia di Potenza il ruolo di Centro all’avanguardia in Italia“.
Il complesso intervento cardiochirurgico eseguito per la prima volta in Italia ha come paziente una 49enne della Campania, come spiegato dal cardiochirurgo Giampaolo Luzi.
“In tessuto pericardico bovino, con un trattamento innovativo capace di rallentare la degenerazione calcifica, essendo oggi disponibile anche per la valvola mitralica, è stato utilizzato in combinazione con la protesi aortica. La paziente – dichiara il dottor Luzi – con una storia clinica particolarmente delicata è stata sottoposta ad un intervento cardiochirurgico di notevole complessità: doppia sostituzione valvolare mitralica ed aortica e una rivascolarizzazione miocardica con triplice bypass coronarico. È la storia clinica della paziente con una pregressa patologia neoplastica ematologica, il cui trattamento con chemio e radioterapia ha favorito l’evolversi della severa patologia cardiaca. Il decorso post-operatorio è stato regolare e la paziente è già in grado di seguire la riabilitazione cardiologica. All’ottimo esito dell’intervento, che genera anche un rilevante traguardo in termini di attrattività di pazienti provenienti da altre regioni, ha contribuito il personale medico ed infermieristico della Cardiochirurgia, della sala operatoria e della Terapia intensiva del Dipartimento Cardiovascolare“.