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Green Digital Hub Basilicata. 55 milioni di euro per potenziare l’area industriale di Tito

Chiara Di Miele 19 Agosto 2023

“Rilanciare le diverse aree della nostra regione, accogliendo la sfida dell’innovazione tecnologica, della ricerca e della salvaguardia ambientale, investendo al contempo sulla creazione di reti tra soggetti pubblici e privati è tra le priorità del governo lucano. Ed è con questo spirito che, sin dall’inizio, abbiamo condiviso il progetto ‘Green Digital Hub Basilicata’ che punta a riqualificare e potenziare dal punto di vista infrastrutturale l’area industriale di Tito scalo”. È quanto dichiara il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

Un percorso che apre la strada a molteplici opportunità, anche in vista della Zes unica del Mezzogiorno, e che vede la Regione accanto al Cnr, soggetto proponente, all’Università degli Studi della Basilicata, ai Comuni di Potenza e Tito, ai cluster lucani e ad altri soggetti impegnati sul tema. Con il Green Digital Hub saranno investiti circa 55 milioni di euro, di cui oltre 30,5 come Regione Basilicata, sulla valorizzazione di spazi e aree in cui sono già avviate attività di ricerca e trasferimento tecnologico. Per ogni euro investito il ritorno per la società sarà di 1,71 euro che si tradurrà in un incremento della competitività dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione in Italia e in Europa.

Il progetto prevede due interventi: il primo riguarda la riqualificazione sismica, energetica e funzionale degli immobili sede dell’area territoriale di ricerca del Cnr di Potenza, con l’ottimizzazione degli spazi e del layout interno, la realizzazione di un ambiente con relativi impianti tecnologici per ospitare il nuovo Data center, un adeguamento degli impianti tecnologici con installazione di sistemi di generazione fotovoltaica e il completo rifacimento della rete informatica in fibra ottica; il secondo intervento riguarda la realizzazione di 8.139 metri quadrati di superfice edificata e un volume corrispondente di 50.244 metri quadrati. Saranno realizzati 5 edifici dal punto di vista strutturale identici per dimensioni e orientamento, ma differenti per la diversa articolazione degli spazi. Altri due edifici di maggiori dimensioni ospiteranno i laboratori.

“Gli studi condotti – conclude Bardi – dimostrano come con questo progetto, tra le altre cose, registreremo un incremento del tasso di occupazione dei giovani laureati e andremo a contrastare il fenomeno migratorio di personale qualificato. Così come creeremo le condizioni per sensibilizzare maggiormente istituzioni, soggetti economici e cittadini sui temi legati alla sostenibilità ambientale e alla resilienza ai rischi naturali. Inoltre, l’accesso a queste infrastrutture costituisce un valore aggiunto per progetti di formazione, attività dimostrative e testing da parte del sistema imprenditoriale”.

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