Ha avuto luogo ieri pomeriggio presso l’Aula Magna delle scuole di Sala Consilina la 5^ edizione del Premio Giornalistico Nazionale “Lamberti Sorrentino”. Durante l’incontro sono state anche approfondite le tematiche relative alla guerra tra Russia e Ucraina con diversi illustri giornalisti.
I saluti sono stati affidati ad Angelo Paladino, direttore dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio, a Rosy Pepe, presidente del Lions Club Sala Consilina – Vallo di Diano, al sindaco Francesco Cavallone, al consigliere della Provincia di Salerno Pasquale Sorrentino, al consigliere regionale Tommaso Pellegrino, al consigliere regionale Corrado Matera e alla nipote del giornalista originario di Sala Consilina.
E’ intervenuto anche il Vicedirettore della Banca Monte Pruno Cono Federico che ha sottolineato la vicinanza dell’istituto di credito agli eventi che puntano a far conoscere personaggi illustri del territorio.
A moderare i lavori è stata la giornalista e membro della giuria Carmen Lasorella. “Non c’è stata guerra che è stata raccontata con continuità e con questa profusione di notizie che non è informazione. Una cosa sono le notizie e un’altra cosa l’informazione. C’è stata quasi un’overdose a proposito della guerra in Ucraina. Oggi c’è meno informazione di ieri e non c’è più conoscenza. Il racconto avviene tutto da una parte, da quella dell’aggredito. Chi va in quei territori può muoversi in quell’area che, dopo un anno di guerra, è segnata da occhi profondi che scavano abissi. Questa guerra è tra la gente e contro la gente. Forse in altre occasioni abbiamo avuto modo di sentire una parte e l’altra. La guerra in Ucraina ha scosso le fondamenta che avevamo. Il conflitto con queste caratteristiche, con players internazionali e vicino casa nostra ci ha trovato impreparati”.
“Sono partita per l’Ucraina il 28 febbraio, pochi giorni dopo l’invasione russa, non c’ero mai stata lì ed era un mondo sconosciuto. Fin dai primissimi giorni mi sono resa conto quanto il nostro punto di vista fosse eurocentrico. Tendiamo ad interpretare i fatti attraverso la lente della nostra storia. Ho sentito l’esigenza di partire per vedere i fatti direttamente sul campo e per capirli anche attraverso le testimonianze. Mi sono trovata in una società giovane, nazionalista, attaccata al valore della Patria e in grado di rispondere immediatamente. La vita delle persone continua ad essere stravolta nonostante l’attenzione minore all’argomento. Credo sia fondamentale continuare a raccontare anche l’altra parte. Allo stato attuale non ci sono segnali per pensare ad una pace”, spiega la giornalista de “Il Corriere della Sera” Marta Serafini impegnata sul fronte bellico.
“La guerra non è un film è una storia. C’è stato il racconto di questo popolo che si è armato e si è mobilitato – spiega la giornalista Gabriella Simoni, inviata di Mediaset – E’ stato un racconto monopolizzato ed abbiamo perso di vista l’informazione. È una guerra che parte da lontano ed è diventata una ribellione verso il passato. E’ la conseguenza di un cambiamento epocale che parte dalla caduta del muro di Berlino e continua nel 2014 con la defenestrazione del Presidente filorusso. Per fare un negoziato si interviene prima che scoppi una guerra. Nessuno ha parlato di negoziato e chi lo ha fatto è stato deriso. Quanto più passerà tempo tanto più crescerà l’odio. Io credo che in questa fase sia più l’Ucraina a non volere la pace”.
In collegamento sono intervenuti anche il giornalista Alberto Nigro e Giammarco Sicuro, inviato di guerra della Rai. Questa edizione del Premio è stata vinta da Marta Serafini e Andrea Purgatori, giornalista su La7.
Presente all’incontro anche l’Associazione Giornalisti Vallo di Diano rappresentata dal segretario Pierino Cusati.