Il sindaco di Vibonati Manuel Borrelli scrive al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al Direttore Generale dell’ASL Salerno, al Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri e ai Comitati Nascita Sapri in merito alle sorti del Punto Nascita dell’ospedale dell’Immacolata che il 31 dicembre rischia nuovamente la chiusura per via del tetto dei 400 parti all’anno stabilito dal Decreto Balduzzi. Nel 2018 la chiusura dei Punti Nascita di Sapri, Polla e Vallo della Lucania fu scongiurata grazie ad un’azione congiunta dei Sindaci, dei sindacati, dei comitati di cittadini, della Regione Campania e dell’Asl di Salerno.
“Il 14 novembre il Comune di Vibonati ha risollevato il problema cercando di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica di fronte alla scadenza del 31 dicembre e ha lanciato l’idea di accorpare i reparti materno infantile dell’area a sud di Salerno – scrive Borrelli -. Nei giorni successivi i Sindaci di Sapri e di Vallo della Lucania hanno incontrato il responsabile del reparto di Ginecologia di Vallo della Lucania e hanno tracciato le basi della proposta per accorpare i reparti dei plessi ospedalieri di Sapri e di Vallo della Lucania. La Regione Umbria che presenta spesso le stesse problematiche del territorio cilentano nel 2016 istituì per alcuni ospedali delle Aree funzionali omogenee integrate in modo che le unità operative potessero rispettare tutti gli standard di qualità previsti (tecnologici, strutturali e anche organizzativi in termini di personale medico, guardie mediche). Nel caso specifico le unità operative della cosiddetta Area funzionale omogenea integrata (Afoi) hanno consentito che tutti i professionisti ruotino all’interno della stessa struttura di Ostetricia e Ginecologia inseriti in un unico percorso, al fine di acquisire sempre maggiore formazione, esperienza e manualità e garantire tutti i criteri di qualità e sicurezza richiesti nel percorso nascita“.
Questa soluzione ha permesso di superare definitivamente il tetto dei 400 parti che è il punto cardine del Decreto Balduzzi in modo da avere un unico reparto con due o tre sedi dislocate sul territorio.
Borrelli ritiene dunque necessario che l’Azienda Sanitaria indichi quanto prima una strada da percorrere per non lasciare nell’incertezza più totale le popolazioni del basso Cilento.
“I parlamentari eletti in provincia di Salerno dovrebbero lavorare per modificare il Decreto Balduzzi che mortifica di fatto le aree più periferiche e disagiate del Paese” conclude il primo cittadino di Vibonati.