In merito alla vicenda di Rosario D’Onofrio, ex Procuratore Capo dell’AIA appartenente alla sezione di Cinisello Balsamo il cui presidente è Giuseppe Esposito, originario di Sala Consilina, che sembrava dovesse essere commissariata, ci sono buone notizie.
Per l‘ex fischietto valdianese ora al vertice della sezione rientrante nella città metropolitana di Milano, rischiava di finire coinvolto nello scandalo, ma non è stato assunto alcun provvedimento.
Per Giuseppe Esposito non sono emerse responsabilità in questa vicenda, imbarazzante per tutto il mondo arbitrale, di contro sono venuti fuori i primi provvedimenti adottati dal Comitato Nazionale che prendendo atto della proposta del presidente Alfredo Trentalange, alla luce dei gravi fatti penalmente rilevanti che hanno coinvolto Rosario D’Onofrio, ha deliberato di revocare non solo l’incarico di Procuratore Arbitrale ma anche la qualifica di Arbitro Benemerito, oltre alla revoca del Premio Nazionale Concetto Lo Bello.
Il Comitato Nazionale dovendo però assicurare la regolare continuità della Procura Federale ha provveduto a nominare nelle funzioni di Procuratore Nazionale pro tempore Bernardo Albergotti, che ricopriva il ruolo di vice ed appartenente alla sezione di Arezzo.
Come in molti auspicavano, soprattutto nel Vallo di Diano, nessun provvedimento disciplinare è stato preso per Giuseppe Esposito, il quale rimane saldamente al suo posto al vertice della sezione di Cinisello Balsamo. La notizia è stata accolta con favore tra gli arbitri della sezione di Sala Consilina che hanno avuto modo di apprezzare il lavoro svolto da Esposito dapprima nella sezione salese, ora dedicata al suo fondatore Antonio Parrella, e successivamente quando si è trasferito in Lombardia dove ha proseguito il suo compito in diversi ruoli fino a diventare presidente.
La decisione del Comitato Nazionale pone chiarezza su una vicenda davvero sconcertante per tutto il mondo del settore arbitrale.
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