Torna finalmente a casa la piccola Elena che a soli due anni è stata lanciata dal padre dal terzo piano dell’abitazione di famiglia a Fisciano. Come stabilito dai medici del “Santobono” di Napoli, dove è stata ricoverata dopo il drammatico accaduto, la bambina può essere dimessa ed è stata riaccompagnata a casa di alcuni parenti dalla madre, dai nonni e da un cugino.
Il padre, il 41enne Giuseppe D’Auria, si trova invece in carcere a Bellizzi Irpino con l’accusa di tentato omicidio. Come lui stesso ha riferito agli inquirenti l’ha lanciata dalla finestra per “rispondere alla voce di Dio” che lo perseguitava.
Ieri mattina, come riporta “La Città di Salerno”, il Tribunale per i Minori ha disposto l’affidamento congiunto della piccola alla madre e ai nonni paterni, sospendendo la responsabilità genitoriale del padre fino al 16 gennaio, quando si terrà un’udienza. I giudici hanno deciso per l’affidamento congiunto con i nonni paterni per consentire alla madre di Elena di avere un sostegno concreto.
Intanto il padre della piccola è stato sottoposto ad una consulenza psichiatrica in carcere effettuata dallo specialista Antonio Zarrillo, nominato dagli avvocati del 41enne, Silverio Sica e Tommaso Amabile.
La Procura di Nocera Inferiore ha nominato un suo consulente per effettuare un accertamento sullo stato psichico dell’uomo e lunedì 21 novembre si svolgerà l’udienza del Riesame: gli avvocati di D’Auria hanno richiesto una misura cautelare più lieve rispetto alla detenzione.
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