Ci sarebbero rifiuti ospedalieri nei container provenienti dalla Tunisia e giunti al porto di Salerno in attesa di essere stoccati nell’area militare di Persano, nonostante le proteste dell’intero comprensorio nelle ultime settimane. Il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione si è pronunciato sul contrasto positivo in merito alla titolarità dell’inchiesta tra la Procura di Potenza e quella di Salerno, affidando l’incarico ai pm lucani.
Le 8000 tonnellate di rifiuti inizialmente erano partite dall’azienda “SRA” di Polla, poi bloccate al molo di Sousse in Tunisia un anno e mezzo fa e di recente rimpatriate e ferme ormai da giorni al porto salernitano.
La competenza territoriale, secondo il sostituto procuratore generale De Masellis che si è pronunciata sull’istanza dell’avvocato della SRA, Francesco Saverio Dambrosio, va individuata in relazione a Polla, dove è stato posto in essere l’allestimento di mezzi e attività continuative per il compimento di più operazioni finalizzate alla gestione abusiva di rifiuti. Polla ricade nel distretto della Corte d’Appello di Potenza, quindi sarà la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, con il pm Vincenzo Montemurro, ad indagare e fare luce sulla spedizione dei rifiuti.
“La competenza della Dda di Potenza – ha specificato il pm Montemurro, così come riporta “La Città” – risulta inequivocabilmente avvalorata dal fascicolo fotografico trasmesso dalle autorità tunisine alla Direzione nazionale antimafia, dal quale si evince la presenza di residui della lavorazione di prodotti sanitari e ospedalieri derivante dalle illecite attività di miscelazione e compattazione delle balle di rifiuti“.
Dunque si sospetta che con il codice “19.12.12”, il quale indica gli scarti della lavorazione delle frazioni di differenziata, siano partiti altri pericolosi tipi di rifiuti.
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