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Intervento all’avanguardia all’ospedale di Potenza. Impiantata protesi mitralica trans-catetere

Chiara Di Miele 16 Febbraio 2022

La Cardiochirurgia dell’ospedale “San Carlo” di Potenza è tra i primi Centri in Italia ad aver eseguito un impianto della protesi mitralica trans-catetere, confermandosi all’avanguardia nel trattamento delle patologie valvolari cardiache. L’evento consolida la strada intrapresa dalla Cardiochirurgia potentina guidata dal dottor Giampaolo Luzi, con utilizzo costante di tecniche mini-invasive e impiego sempre più estensivo di procedure trans-catetere e protesi valvolari di ultima generazione.

Il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale, Giuseppe Spera, comunica questi ultimi importanti traguardi che “dimostrano l’impegno posto dalla Direzione Strategica nel facilitare e stimolare percorsi di crescita e segnano un decisivo passo in avanti sul terreno della innovazione e della ricerca, qualificando il nosocomio del capoluogo lucano quale punto di riferimento nel Centro-Sud per il trattamento di patologie cardiovascolari. La cura delle malattie valvolari cardiache è diventata complessa a causa dell’età sempre più avanzata dei pazienti e della presenza di multiple comorbilità, con aumento considerevole del rischio chirurgico. La chirurgia mini-invasiva mediante metodiche trans-catetere, che ha avuto negli ultimi anni sempre più garanzie di efficacia e sicurezza, richiede tuttavia mani esperte ed un Centro in cui tutte le soluzioni siano fruibili, dalla chirurgia tradizionale alla mini-invasiva e a quella alla trans-catetere, ritagliando così a misura l’intervento più adatto per ciascun paziente”.

“Per il trattamento di una severa insufficienza mitralica ed aortica su un paziente di 67 anni affetto da multiple patologie concomitanti – ha precisato il dottor Luzi nel presentare l’operazione chirurgica effettuata – un ulteriore intervento di doppia sostituzione valvolare, mediante la sternotomia con circolazione extra-corporea, avrebbe avuto un rischio troppo elevato. Il planning chirurgico studiato per il paziente ha previsto un primo step con impianto di una protesi aortica per via trans-femorale e, a distanza di alcune settimane, un impianto attraverso l’apice del ventricolo sinistro della protesi mitralica trans-catetere. Dopo sette giorni dall’impianto della protesi mitralica il paziente è stato dimesso al domicilio e, dopo un periodo di recupero di alcuni giorni, è tornato a svolgere le sue normali attività”.

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