101 anni compiuti lo scorso dicembre, ma quel terribile periodo di quasi otto decenni fa lo ricorda molto bene. Vincenzo Gorga, reduce di guerra di Vietri di Potenza, nel “Giorno della Memoria” ricorda i tre anni di prigionia, prima in Siberia e poi in Mongolia, nella Guerra di Albania.
In questa giornata importante, l’Italia ricorda anche tutti gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia e la morte. Uno dei prigionieri è stato proprio Vincenzo Gorga, soldato di leva, chiamato alle armi il 9 marzo 1940, nell’84^ Fanteria Albanese. A causa del congelamento ai piedi, durante la guerra venne trasferito in ospedale a Tirana e poi all’ospedale militare di Firenze. Dopo la licenza di convalescenza, il rientro nel corpo militare e la partenza per la frontiera russa. Era in forza alla compagnia “Armiria” e venne catturato diventando prigioniero.
Prima in Siberia e poi in Mongolia, dove rimase per tre anni. “Ho vissuto un’odissea – ha dichiarato il sig. Gorga – che ha messo a dura prova la mia sopravvivenza. Ma non mi sono mai perso d’animo. Ricordo molto bene quel terribile periodo. Mi e ci trattavano male, eravamo in tanti. E quanto lavoro ci hanno fatto fare. Un periodo terribile. E come dimenticare quei giorni trascorsi al buio e senza nessuna notizia della famiglia”.
Ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti. Il 30 ottobre 1965 è stato insignito della Croce al Merito di Guerra dell’Esercito Italiano. La custodisce gelosamente insieme alla Medaglia d’Oro al Valore Civile, ricevuta il 13 agosto 2011 dall’allora sindaco Giuseppe Pitta. Nel giorno del suo centesimo compleanno, dal sindaco Christian Giordano ha ricevuto due doni: un quadro raffigurante il centenario davanti al Monumento dei caduti in Piazza del Popolo ed una targa di auguri di sindaco e Amministrazione. Il 2 giugno 2020, in Prefettura a Potenza, ha ricevuto l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”, insieme a Pasquale Felice Manzella, altro reduce di guerra di Vietri di Potenza, che ha 98 anni.
Poi, emozionato, il sig. Gorga ricorda:“Nove vietresi persero la vita. Io sono riuscito a sopravvivere, mi sono salvato. E nonostante quanto subito in quel periodo, grazie a Dio sono qui con la mia famiglia. Finita la guerra arrivò anche la mia liberazione. Era il 10 dicembre 1945. Anche se sono nato l’11 dicembre 1919, festeggio il 10, è quello il giorno più importante della mia vita. Raggiunsi Vietri di Potenza dopo un viaggio di quasi tre mesi. Come dimenticare”.
– Claudio Buono –