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Farmacia 3.0 – in linea con le piante: la fitoterapia dimagrante

Claudia Monaco 24 Luglio 2020

Per dimagrire in modo naturale ci si può avvalere dell’uso di erbe e piante da affiancare a uno stile alimentare equilibrato e a una pratica sportiva costante. Le erbe finalizzate a tale scopo si dividono principalmente in tre categorie: quelle capaci di drenare e sgonfiare, quelle che attivano il metabolismo e, infine, quelle in grado di calmare la fame.

Scopriamo insieme qualcosa di più per capire come funzionano e come impiegarle al meglio tenendo comunque presente che è sempre bene richiedere prima il parere di un esperto.

Nel primo gruppo troviamo la Betulla che si presenta in molteplici varietà apprezzate per la linfa. Al suo interno ci sono dei preziosi attivi che rendono la Betulla un valido drenante, diuretico e antinfiammatorio capace di aumentare l’escrezione di acqua, sali, composti azotati, urea ed acido urico. Si consiglia di usarla sotto forma di macerato glicerico da sola o in associazione a Vitis vinifera per ridurre l’accumulo di liquidi periferici, in caso di stasi venosa da sovrappeso. Alla stessa classe appartiene il Tè di Giava, l’Orthosiphon stamineus contenenti attivi con spiccato effetto diuretico e depurativo per ridurre gli inestetismi correlati alla ritenzione idrica e favorire l’escrezione di acido urico.

Tra quelle capaci di attivare il metabolismo certamente la pianta più nota è il Tè verde, variante ottenuta con foglie di Camellia sinensis che durante la lavorazione non subiscono ossidazione. Apprezzato come diuretico, antiossidante e antiedemigeno, è anche un potente stimolante della termogenesi, cioè la produzione di calore da parte dell’organismo ottenuta bruciando i grassi, e rallenta l’assorbimento dei grassi. Dell’Arancio amaro si apprezzano le bucce dei frutti immaturi da cui si ricava un olio essenziale. Il suo componente distintivo è la sinefrina, un’amina capace di attivare il processo di lipolisi nel tessuto adiposo di tipo bruno e nel fegato. Il dosaggio massimo giornaliero imposto dal Ministero è però di 30 mg perché può dare effetti collaterali a livello gastrointestinale e cardiovascolare.

Tra le piante capaci di calmare la fame troviamo il Fico d’India grazie alle fibre solubili che contrastano l’assorbimento di zuccheri e grassi e, in parallelo, inducono un precoce senso di sazietà rigonfiandosi nello stomaco e nel lume intestinale. Va preso prima dei pasti principali con abbondante acqua. Anche la Griffonia, nota anche come Fagiolo africano, ha un potente effetto antifame ma questa volta mediato da un’azione esercitata direttamente a livello ipotalamico sul centro che regola la dipendenza dal cibo a seguito di stress nervoso. Di solito si abbina alla Rhodiola rosea e alla Melissa officinalis per combattere la fame nervosa.

Bibliografia: FarmaciaNews


 Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria

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