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Covid-19, il 4 maggio inizia la Fase 2. Sì alle visite ai parenti,al cibo da asporto e allo sport individuale

Chiara Di Miele 26 Aprile 2020

Questa sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato nel corso di una diretta i prossimi passi per dare avvio alla cosiddetta Fase 2 dell’emergenza sanitaria che prenderà il via il prossimo 4 maggio. “Inizia per tutti la fase di convivenza con il virus e c’è il rischio che la curva del contagio risalga – ha esordito -. Sarà importante mantenere le distanze di sicurezza e sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi, non avvicinandosi, rispettando la distanza di almeno un metro. Bisogna stare attenti anche con i parenti. Gli esperti ci dicono che almeno un contagio su 4 avviene nelle relazioni familiari. L’unico modo per ripartire è non ammalarci in questa fase di convivenza con il virus. La curva potrebbe risalire e andare fuori controllo e avremmo danni irreversibili. Se ami l’Italia mantieni le distanze“.

“Il Governo dovrà vigilare affinchè la curva non risalga ed essere pronto per intervenire in modo rapido – ha continuato il Presidente -. Abbiamo predisposto un meccanismo per tenere la curva sotto controllo. Nei prossimi mesi ci aspetta una sfida complessa e so che dopo varie settimane di rinunce molti vorrebbero un definitivo allentamento delle misure. Ma possiamo scacciare via la rabbia e pensare a cosa ciascuno di noi può fare per risollevare la comunità. Il Governo continuerà a battersi per cambiare le cose che non vanno”.

Il Piano del Governo previsto dal nuovo DPCM, messo a punto dalla squadra di esperti coordinata da Vittorio Colao, parte dal 4 maggio e avrà validità fino al 18 maggio. Nella stessa regione ci si potrà spostare sempre e solo per comprovate necessità lavorative, di salute, di urgenza e, come novità, per visitare i familiari utilizzando le mascherine ed evitando assembramenti. E’ vietato spostarsi in altre regioni diverse da quella di residenza, se non per esigenze lavorative, per urgenza o motivi di salute.

Chi ha sintomatologia da infezione respiratoria e febbre superiore a 37 e mezzo dovrà rimanere presso il proprio domicilio e avvisare il medico. Restano i divieti di assembramenti in luoghi pubblici e privati, mentre è consentito l’accesso a parchi, ville e giardini pubblici con il rispetto delle distanze e l’adozione di misure per contingentare l’ingresso. Per quanto concerne attività sportiva e motoria ci si potrà allontanare da casa ma rispettando la distanza di due metri dagli altri nel caso della prima e di un metro per la seconda. Inoltre saranno consentite le sessioni di allenamento degli atleti professionisti e non professionisti nel rispetto del distanziamento sociale e a porte chiuse per chi pratica discipline individuali.

Le cerimonie funebri saranno consentite con la partecipazione fino a un massimo di 14 congiunti, preferendo la celebrazione all’aperto, utilizzando le mascherine e rispettando le distanze tra i presenti. Per ulteriori cerimonie religiose si attenderanno le settimane successive al 18 maggio.

Dal 4 maggio sarà consentita la ristorazione con asporto, ma sempre evitando gli assembramenti, entrando uno alla volta e consumando il cibo a casa o in ufficio ma non davanti al posto di ristoro. Per quanto riguarda le attività produttive dal 4 maggio riaprono la manifattura, il settore delle costruzioni e del commercio all’ingrosso funzionale alla manifattura e alle costruzioni. Sono aziende che dovranno rispettare il protocollo di sicurezza sottoscritto dal Governo il 24 aprile e che prima del 4 maggio potranno mettere i luoghi di lavoro in conformità con esso. Anche le aziende di trasporto dovranno rispettare il protocollo di sicurezza sottoscritto il 20 marzo, mentre i cantieri dovranno adeguarsi ad un ulteriore protocollo di sicurezza sottoscritto sempre il 24 aprile.

I prezzi delle mascherine saranno calmierati e verrà eliminata l’Iva con un prossimo provvedimento governativo  (quelle chirurgiche dovrebbero costare intorno ai 50 centesimi).

“Le Regioni dovranno ogni giorno informarci sull’andamento della curva epidemiologica e sulla tenuta del sistema sanitario regionale, – ha spiegato Conte – a tre giorni dall’adozione di questo decreto il ministro della Salute indicherà delle soglie sentinella e potremo intervenire quando vedremo delle situazioni critiche chiudendo il rubinetto. Con questo sistema ci assumiamo il rischio della riapertura ma con tutte le precauzioni del caso“.

Il 18 maggio è poi in programma la riapertura del commercio al dettaglio per il settore manifatturiero e delle costruzioni, oltre a musei, mostre, biblioteche, gli allenamenti a squadre in campo sportivo. Mentre il 1° giugno dovrebbero riaprire i bar, i ristoranti, i parrucchieri e i centri estetici. “E’ un programma differito a tappe – ha spiegato – perchè alcune attività prevedono contatti più stretti e abbiamo bisogno ancora di qualche giorno“.

Un cenno al Recovery Fund, definito da Conte “un risultato storico di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi. Il sistema Italia ha ottenuto questa risposta e se a livello europeo non avessimo dato questa prova di forza non avrei conseguito questo risultato“. Il Presidente del Consiglio ha poi affermato che “il Paese non riparte se non si punta sulle imprese” e ha annunciato nuovi bonus per categorie rimaste precedentemente fuori, come ad esempio le colf, ma anche più aiuti alle imprese come finanziamenti a fondo perduto con le imprese con meno di 10 dipendenti e sostegni diretti per affitti e tagli al costo delle bollette, ma anche sostegno al settore del turismo.

– Chiara Di Miele –

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