In piena emergenza Coronavirus la Caritas Diocesana di Teggiano-Policastro non ha fatto mancare la sua vicinanza e il suo supporto ai numerosi cittadini in difficoltà, soprattutto per il blocco delle attività lavorative. Sono diverse e tutte di fondamentale importanza le azioni messe in campo dall’organismo pastorale diretto da don Martino De Pasquale.
Ed è proprio don Martino a spiegarci quanto fatto fino ad oggi e quali misure sono in programma per affrontare la successiva fase dell’emergenza che, oltre ad essere sanitaria, è drammaticamente sociale.
“Appena sono partiti i vari blocchi – spiega don Martino – abbiamo interloquito con gli ospedali di Polla, Sapri ed Eboli e abbiamo prodotto 11mila mascherine chirurgiche con un tessuto fornito dai presidi ospedalieri. Le stesse mascherine sono state donate anche alle forze dell’ordine, alle strutture per anziani che ne hanno fatto richiesta, alla Protezione Civile, ai supermercati, panifici e alimentari che ci avevano contattato“.
Ma è quella del pacco alimentare la misura che ormai da anni contraddistingue l’azione della Caritas Diocesana a sostegno degli indigenti. I numeri di richiesta del pacco sono allarmanti e denotano un acuirsi della crisi dovuto all’epidemia e alle drastiche misure di chiusura delle attività lavorative. “E’ stato incrementato il pacco alimentare perchè le richieste sono aumentate – ci racconta don Martino -. Oltre ai prodotti del Banco Alimentare, abbiamo acquistato altri alimenti con un fondo straordinario istituito dal Vescovo e abbiamo aggiunto anche i detersivi, che solitamente non sono presenti nel pacco. Le famiglie sono quasi triplicate“. La Caritas Diocesana ha interloquito soprattutto con i parroci delle “Zone Rosse” per aiutare le persone bloccate dall’emergenza che, come precisa il Direttore, “non erano già utenti Caritas. Non si tratta della classica famiglia povera, ma di persone che attualmente non stanno lavorando o che fanno lavori saltuari“.
Nei Centri di ascolto è stato inoltre sperimentato il supporto telefonico, mentre è stato istituito un numero per il sostegno psicologico per le famiglie. Sono stati messi a disposizione due posti letto ad Ispani per chi deve affrontare la quarantena e non può rientrare a casa, compresi i medici dell’ospedale di Sapri.
“Nella mensa di Sapri – continua don Martino De Pasquale – oltre al pasto consumato solitamente abbiamo aggiunto un cestino da asporto per la sera. Sono aumentati gli aiuti economici per il pagamento delle utenze. Sono tutte azioni che continuano e attraverso i parroci stiamo cercando di capire meglio le esigenze delle singole parrocchie che prima si gestivano economicamente con le offerte delle persone che andavano in chiesa, mentre adesso è difficile sostenere le utenze della parrocchia stessa“.
La CEI ha inoltre per l’emergenza istituito un fondo straordinario per le Diocesi. “Prima vengono sempre i più poveri – chiarisce don Martino – poi tutti gli altri bisogni. Chiunque dovesse avere bisogno può contattarmi al 338/9936565 oppure attraverso il proprio parroco. Cerchiamo di fare il possibile per poter alleviare la sofferenza in questo periodo di prova“.
– Chiara Di Miele –