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Coronavirus, medici in quarantena e personale allo stremo. La difficile situazione del “Curto” di Polla

Claudia Monaco 15 Marzo 2020

Sono ore di apprensione nel Vallo di Diano in merito all’emergenza Coronavirus che, purtroppo, non ha risparmiato il territorio con 12 casi accertati.

Una situazione delicata a cui si aggiunge il caso della donna calabrese ricoverata nei giorni scorsi per sospetto Coronavirus a Polla e dimessa con esito negativo. Esito che, tuttavia, in seguito si è rivelato positivo costringendo alla quarantena circa 23 sanitari (3 medici del Pronto Soccorso, 2 medici di Radiologia, 18 tra infermieri e paramedici).

Un disagio che senz’altro è andato a ripercuotersi sulle già esigue risorse organiche sanitarie del presidio pollese che, in questi giorni, si ritrova a fare i conti con l’emergenza virus.

Ne abbiamo parlato con il Direttore Sanitario del “Curto”, il dottore Luigi Mandia.

  • Come fronteggia questa delicata situazione con 23 persone in meno in organico?

È una situazione in cui nessuno si vorrebbe trovare ma bisogna affrontarla tenacemente perché è in gioco la salute della popolazione. Non eravamo abituati a questa condizione ma devo dire che tutto il personale sta rispondendo in maniera egregia.

  • Come state vivendo questi momenti?

Ce la stiamo mettendo tutta e non è semplice. Ovviamente parliamo di turni extra e personale allo stremo ma tutto l’organico è bravo a dominare la situazione e ad affrontare condizioni nuove che si presentano giorno per giorno. Tutto ciò con forza, dedizione e soprattutto spirito di abnegazione.

  • Come è organizzato il “Curto” in caso di emergenza Coronavirus?

Ricordo che è stata allestita una tenda pre-triage all’esterno dell’ospedale dove vengono accolti i casi sospetti. Inoltre è presente un posto letto. Il “Curto” non è programmato per il trattamento del virus. Quindi i casi vengono trasferiti in altri ospedali. È per questo che voglio invitare le persone a non venire in ospedale se non hanno parametri complessi. E’ doveroso avvertire il proprio medico di base e sarà premura dei sanitari l’organizzazione per l’eventuale tampone. Sono momenti particolari e non possiamo e soprattutto non dobbiamo dimenticare le persone affette da altre patologie.

  • Vuole rivolgere un appello?

Si, per favore restate a casa. E’ importante! Il virus in queste condizioni non sopravvive. Si tratta di un piccolo sacrificio ed in gioco c’è la salute della popolazione.

– Claudia Monaco –


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